Film e Documentari – VEGANGAME https://www.vegangame.it Crescere Vegan! Fri, 28 Feb 2020 16:35:52 +0000 it-IT hourly 1 ‘Test Subjects’: dal regista di ’73 Cows’, un nuovo documentario sulla sperimentazione animale https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/test-subjects-dal-regista-di-73-cows-un-nuovo-documentario-sulla-sperimentazione-animale https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/test-subjects-dal-regista-di-73-cows-un-nuovo-documentario-sulla-sperimentazione-animale#respond Wed, 13 Nov 2019 13:35:51 +0000 https://www.vegangame.it/?p=9449 Test Subjects documentario esperimenti animali

Dal regista vincitore del premio BAFTA per il miglior cortometraggio britannico 2019 con ’73 Cows’, è in arrivo un nuovo documentario sulla sperimentazione con cavie animali nei laboratori scientifici per la ricerca sulla salute umana: ‘Test Subject’. Dopo il documentario di 15 minuti che esplorava il conflitto interiore di un ex allevatore di mucche costretto ...

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Test Subjects documentario esperimenti animali

Dal regista vincitore del premio BAFTA per il miglior cortometraggio britannico 2019 con ’73 Cows’, è in arrivo un nuovo documentario sulla sperimentazione con cavie animali nei laboratori scientifici per la ricerca sulla salute umana: ‘Test Subject’.

Dopo il documentario di 15 minuti che esplorava il conflitto interiore di un ex allevatore di mucche costretto per mestiere ad ucciderle andando contro i suoi stessi sentimenti, ‘Test Subject’ è un breve film che esplora con lo stresso approccio e linguaggio stilistico il problema della sperimentazione sugli animali e lo fa attraverso il punto di vista e la testimonianza di tre ex ricercatori scientifici.

Il documentario è stato presentato in anteprima il 20 settembre al Raindance Film Festival, il più grande festival cinematografico indipendente del Regno Unito. L’associazione animalista PETA è stata il produttore esecutivo.

“Ci sono ingiustizie animali in atto in tutto il mondo e in tutti i tipi di contesti diversi.
La sperimentazione animale è qualcosa che volevo davvero esplorare poiché, per mancanza di conoscenza, volevo capire la sua validità nel contesto della salute umana.
Mi sono chiesto se la scienza moderna potesse farcela senza fare questo tipo di esperimenti. Sono rimasto scioccato nel constatare che i test sugli animali – quando si tratta di salute umana – sono inefficaci al 95% e che esistono già forme di ricerca molto più sofisticate ed etiche.
Per qualche ragione, questa informazione non è di dominio pubblico, e quindi volevo fare un film per assicurarmi che la verità dietro la sperimentazione sugli animali venisse fuori”, afferma il regista Alex Lockwood.

In ‘Test Subject’, Lockwood documenta la pressione a cui sono sottoposti gli aspiranti scienziati circa i test sugli animali al fine di ottenere i loro diplomi.

Frances, Emily e Amy erano tutti giovani e ambiziosi studenti laureati e desiderosi di diventare scienziati per fare davvero la differenza per la salute umana. I test sugli animali, avevano sentito, erano una parte necessaria della loro ricerca e percorso di studi. Tutti e tre però iniziarono lentamente a mettere in discussione la validità di questi test e nel documentario cercano di condividere le loro esperienze.

Il regista ha descritto questi tre scienziati coinvolti nel progetto come coraggiosi, per avere avuto il coraggio di mostrare i loro sentimenti davanti a una telecamera.
Come in ’73 Cows’, emerge tutto il conflitto interiore di questi ricercatori, intrappolati nel sistema formativo scolastico che li avrebbe portati ad ottenere il loro ambìto dottorato di ricerca.

“Penso che queste testimonianze servano da conferma del fatto che siamo tutti prodotti del nostro ambiente e che a tutti capita di fare qualcosa di sbagliato, basato esclusivamente su ciò che fanno gli altri e sulle pressioni che provengono dall’esterno, dalle tradizioni istituzionalizzate”, ha affermato il regista.

“Test Subject offre una sbirciatina in un mondo che pochi conoscono e hanno la possibilità di vedere e aiuta a capire cosa ci si deve attualmente aspettare entrando in quel “club esclusivo” della formazione scientifica, con tutta la sua pressione al conformarsi, al mettere in discussione solo ciò che è accettabile mettere in discussione e mantenere invece lo status quo su tutto il resto, anche se funziona contrariamente alla buona scienza”.

“Tutto questo mi ha aperto gli occhi sul fatto che deve esserci un gran numero di scienziati che stanno affrontando lo stesso trauma nel proprio lavoro”, ha aggiunto. “Una cosa che non avevo mai considerato fino a quando non ho iniziato a lavorare a questo film è stata proprio la parte umana della sperimentazione sugli animali, e quindi ho sentito che era davvero importante che questo fosse esplorato”.

Il documentario dà uno sguardo alle decisioni risolute e profondamente personali che questi scienziati hanno preso al termine delle loro constatazioni e che hanno cambiato per sempre il corso delle loro vite e carriere professionali.

Per Lockwood, una delle sfide più grandi nel girare film sul tema della giustizia animale, è quella di decidere quanto mostrare al pubblico. “Sapevo che non volevo mostrare nulla di grafico, ma volevo mostrare gli animali nell’ambiente di laboratorio poiché ritengo che sia importante per le persone vedere cosa accade davvero”.

“Ho passato ore a girare riprese in laboratorio sotto copertura per decidere quali parti avrei voluto e non voluto mostrare”.

“Questo processo è stato piuttosto difficile in quanto alcune di quelle immagini rimarranno con me per lungo tempo. Tuttavia, questo processo ha anche rafforzato il mio desiderio di realizzare il film e di diffondere le informazioni ottenute”.

Test Subject verrà lanciato il 9 dicembre e sarà gratuito per 3 giorni – ovvero entro le prime 72 ore dalla data di lancio – dai siti web LockwoodFilm.com e TestSubjectsFilm.com.

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Recensione: The Game Changers, film-documentario sull’alimentazione vegan per sportivi e non! https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/recensione-the-game-changers-film-documentario-sullalimentazione-vegan-per-sportivi-e-non https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/recensione-the-game-changers-film-documentario-sullalimentazione-vegan-per-sportivi-e-non#respond Wed, 06 Nov 2019 14:27:20 +0000 https://www.vegangame.it/?p=9260 Recensione film-documentario The Game Changers

Ho avuto modo di vedere il film-documentario The Game Changers noleggiandolo su iTunes con i sottotitoli in italiano, ma è altresì disponibile su altre piattaforme e on demand su Vimeo, Google Play e Netflix. Ecco dunque una piccola recensione che scrivo nella speranza di convincervi a guardarlo e farlo vedere ad altre persone, perché nulla ...

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Recensione film-documentario The Game Changers

Ho avuto modo di vedere il film-documentario The Game Changers noleggiandolo su iTunes con i sottotitoli in italiano, ma è altresì disponibile su altre piattaforme e on demand su Vimeo, Google Play e Netflix.
Ecco dunque una piccola recensione che scrivo nella speranza di convincervi a guardarlo e farlo vedere ad altre persone, perché nulla più sostituirsi alla visione del materiale originale.

La visione di The Game Changers è consigliabile a tutti – sportivi e non – ma è particolarmente indicata per un pubblico maschile che sia pronto ad accogliere il messaggio che porta o che sta già valutando di avvicinarsi a una dieta vegetale, non sapendo bene come fare e se ciò può comportare dei rischi per la sua salute e forma fisica.

Le donne, solitamente, scelgono il percorso vegan per altre motivazioni e vie. In ogni caso, sono riportati casi utili e testimonianze dirette anche di straordinarie sportive:

“Quando sono passata a una dieta vegetale non sapevo se sarei sopravvissuta. E invece sono diventata come una macchina.” – Dotsie Bausch, atleta professionista intervistata nel film.

Ovviamente il documentario non è esaustivo in materia di nutrizione vegan, ma può essere un buon punto di partenza per approcciarsi all’argomento e lasciarsi ispirare dai casi di successo che riporta.

Ciò che distingue infatti questo documentario dagli altri in materia di alimentazione vegetale, è il suo cast formidabile: dal regista ai produttori dietro o davanti le quinte, ai medici e atleti di fama mondiale, testimonial viventi di quanto un’alimentazione plant-based sia superiore rispetto a una onnivora e nonché il nostro carburante ideale.

Tra questi, e solo per citarne alcuni, troviamo Louie Psihoyos in qualità di regista e in qualità di produttori James Cameron, Arnold Schwarzenegger, Jackie Chan, Chris Paul, Lewis Hamilton e Novak Djokovic.

“Quando vi dicono che mangiare carne è da veri uomini, mentono, è solo marketing.”

Può essere riassunto brevemente così, con le parole stesse di un Arnold Schwarzenegger in grandissima forma e che buca lo schermo, uno dei temi centrali che viene sviscerato nel film.

Arnold Schwarzenegger

Ecco dunque la mia recensione, ma se dovessi definire con un solo aggettivo il film-documentario The Game Changers, lo definirei semplicemente rivoluzionario: rivoluzionario per il preciso momento storico che stiamo vivendo, dove finalmente si inizia a fare luce sulle bugie che finora ci sono state dette in fatto di alimentazione e si iniziano a tracciare le linee guida di un’alimentazione sempre più corretta, consapevole e sostenibile.

Sicuramente un documentario impattante, in grado di lasciare il segno in chi lo guarda, grazie agli studi scientifici che riporta, agli esperimenti in tempo reale e agli esempi di vita di tantissimi atleti professionisti…perché se a dirti di passare a un’alimentazione vegetale sono persone che occupano con successo e prestanza fisica i vertici della società in svariati ambiti, ci sono altissime probabilità che molti altri accolgano e seguano il messaggio.

Ecco il trailer ufficiale:

Dicevamo dunque rivoluzionario, impattante e informativo…come ogni buon documentario dovrebbe essere…ma a tratti anche divertente, leggero, e persino emozionante, benché non affronti minimamente il tema della sofferenza degli animali nei mattatoi e negli allevamenti intensivi ma abbia perlopiù un approccio logico, razionale e se vogliamo egoistico, seguendo le storie di chi ha adottato la scelta vegan principalmente per ragioni di salute personale e per essere un atleta migliore.

L’emozione arriva in ogni caso: ora condividendo le vittorie personali e straordinarie degli atleti intervistati, ora quelle di un’intera squadra di rugby che arriva a vincere i playoff adottando una dieta vegetale, oppure condividendo le soddisfazioni di alcuni pompieri che vengono coinvolti in un programma formativo di salvataggio alimentare in 7 giorni per ripulire le arterie, abbassare la pressione e il colesterolo, diminuendo così il rischio che muoiano di infarto durante il servizio, come le tristi statistiche che riguardano questa professione raccontano.

L’emozione dunque si fa sempre più forte man mano che l’egoismo si fa da parte per abbracciare qualcosa di più grande che riguarda anche le vite degli altri. Scopriamo così che è stato il suo tragico passato familiare a spingere Patrik Baboumian a diventare uno degli uomini più forti del pianeta: “volevo diventare una specie di supereroe, così se qualcuno fosse rimasto intrappolato in un incidente d’auto, sarei riuscito a liberarlo”.

Patrik Baboumian

C’è poi la storia di Damien Mander, un uomo ormai in pensione ma abituato ad essere in guerra per professione, con 12 missioni in Iraq alle spalle e un passato da bombardiere e cecchino.
Il contatto con gli animali, la natura e la scelta di proteggere in Zimbabwe rinoceronti ed elefanti minacciati dai bracconieri interessati al loro avorio, ha intenerito e aperto suo il cuore:

Damien Mander

“Avevo i soldi e la competenza e ho deciso di aiutare questi ragazzi a proteggere gli animali.
Dopo aver fatto questa scelta però ho iniziato a rendermi conto che ogni giorno uscivo di pattuglia per proteggere un animale e la sera tornavo a casa e ne mettevo un altro sul fuoco.
Sapevo di essere…
Sapevo di essere un ipocrita…

Mi sono creato una moralità flessibile che mi fosse conveniente, perché se non mangi carne, sei una sorta di vegano che si rinseccolisce come un fagiolino.
L’ho giustificato col fatto che sulla Terra ci siano abbastanza mucche, non possono estinguersi.
Ma più ci pensavo, più ho iniziato ad accettare ciò che già sapevo.
Il modo più semplice per proteggere gli animali è semplicemente non mangiarli.”

Queste storie riusciranno sicuramente a far breccia anche nel cuore di un pubblico femminile e presa sulle nuove generazioni, poco inclini alla violenza, sia nello sport, che nella vita.

Per il resto, il documentario è molto impregnato della cultura americana che documenta attraverso i suoi protagonisti e per questo verrà apprezzato credo soprattutto in America.

Oltre alla cultura americana, che fa da sfondo per tutto il tempo, protagonista principale e voce narrante del film è James Wilks – addestratore di forze speciali come i Marines, i Marshal, le squadre SWAT e i Navy Seals – che dopo un infortunio al ginocchio durante un allenamento inizia la sua ricerca in campo alimentare per capire quale dieta adottare per un recupero fisico più veloce e ottimale.

James Wilks

Si imbatté dunque in uno studio condotto in Austria in cui vennero analizzate oltre 5.000 ossa provenienti dai resti di 68 gladiatori rinvenuti nel Cimitero di Gladiatori di Efeso e che sostiene che i gladiatori romani fossero prevalentemente vegetariani:

“Questo mi sconvolse totalmente.
I gladiatori erano molto ben remunerati e godevano dell’allenamento e delle cure mediche più avanzate dell’Impero Romano.
Pensare che i primi combattenti professionisti fossero prevalentemente vegetariani andava contro tutto ciò che mi avevano insegnato sulla nutrizione”

Da qui ha inizio il documentario, che documenta appunto la sua ricerca su alimentazione, salute e forza. Una ricerca sempre più approfondita e dettagliata, intervistando ricercatori, dottori e atleti che ce l’hanno fatta nell’incrementare il proprio successo professionale passando a una dieta vegetale.

Goliardico e divertente è l’esito, ad esempio, di un incontro di pugilato tra un carnivoro convinto e un vegetariano.
I pronostici di Las Vegas davano il vegano sfavorito 4 a 1, ma a sorpresa per tutti vinse il “mangiaerba”, sbeffeggiato dal superfavorito in una conferenza stampa prima dell’incontro, in perfetto stile americano.

“Oh mio Dio!” – incalzò il presentatore dello show che intervistò il vincitore al termine dell’incontro.
“Nate Diaz…hai appena sconvolto il mondo. Come ci si sente?”

“Non sono per niente sorpreso, figli di puttana”.

Conor McGregor e Nate Diaz

Questa vittoria, e altri successi sportivi che vengono riportati nel documentario – come quello della vittoria ai playoff dei Tennessee Titans dopo che 13 componenti della squadra passarono a una dieta vegetale seguendo l’esempio di Derrick Morgan – fecero molto discutere l’opinione pubblica americana in fatto di dieta e alimentazione sportiva.

Derrick Morgan e i Tennessee Titans

Secondo un esperimento condotto dal Dr. Robert A. Vogel – co-presidente della sottocommissione NFL sulla salute cardiovascolare – e documentato nel film:

“Ciò che si mangia immediatamente prima di un’attività atletica può davvero avere un forte impatto sulle prestazioni”

Nel documentario viene mostrato dunque un test effettuato su tre giovani ragazzi universitari, nonché giocatori di football dei Miami Dolphins:

“Oggi gli daremo 3 colazioni a base di burrito e ricche di proteine.
Due di questi burrito hanno fonti di proteine e grassi di origine animale. Uno è di manzo e l’altro di pollo.
Il terzo è un burrito a base vegetale contenente fagioli, e ha proteine e grassi di origine vegetale.
Domani daremo a tutti burrito ai fagioli, vogliamo vedere gli effetti di diversi cibi sulla stessa persona.
Griff, che è plant-based da 4 anni, ha mangiato due volte burrito ai fagioli”

2 ore dopo ogni pasto, ai giocatori è stato prelevato del sangue e messo in una centrifuga che separa i globuli rossi dal plasma.
Se il plasma è trasparente, non ci sono tanti grassi in circolo nel sangue.
Se è torbido invece…sono i grassi che circolano…e che con il tempo vanno ad ostruire le arterie.

Soltanto Griff ottenne un plasma limpido entrambe le volte. Come fanno notare al termine dell’esperimento, i grassi dell’avocado presenti nel burrito non hanno gli stessi effetti dei grassi animali.

Esperimento condotto dal Dr. Robert A. Vogel

L’altro interessante esperimento riportato nel documentario è focalizzato sull’organo genitale maschile ed è condotto dal Dr. Aaron Spitz, capo della delegazione di urologia per l’American Medical Association, nonché autore del libro “The Penis Book”…”Il Libro del Pene”…disponibile anche in italiano come “Il Libro del Pene Felice”:

“Se penso a un uomo virile, penso a una persona forte, resistente, prestante sessualmente e fertile.
In realtà, ciò che mostrano gli studi scientifici, è che più un uomo mangia carne, più rapidamente perde la sua virilità”

Come l’altro esperimento, anche questo ha la durata di due giorni, ed è strettamente connesso al pasto che si assume prima del test.

Attraverso un dispositivo elettronico applicato sul pene durante la notte, vengono misurate le erezioni notturne che tre giocatori dei Dolphins hanno dopo aver mangiato per cena prima un pasto con proteine e grassi animali e poi – il giorno seguente – uno con proteine e grassi vegetali. Di queste erezioni viene misurata l’intensità, la durata e la frequenza.

Il test ha misurato come un singolo pasto può influire sul flusso sanguigno di tutto il corpo: con il pasto vegetale gli sportivi ebbero un incremento di intensità di erezione dall’8,89% al 13,54%, e un incremento di durata e frequenza di erezioni dal 303% al 477%. Dei risultati veramente sbalorditivi e che portarono una certa ilarità tra i partecipanti al test:

“Quello vegetariano è quello duro!”

Giocatori dei Dolphins

Suggerendo dunque di portare la propria ragazza a mangiare vegetariano il giorno di San Valentino, il Dottor Aaron Spitz concluse il test dicendo:

“Questo esperimento penso che aprirà gli occhi a un bel po’ di gente.
Alle persone col pene, e anche alle persone a cui piacciono le persone col pene”

“The Penis Book”, Dr. Aaron Spitz

Il documentario prosegue mettendo a confronto le pubblicità americane che invitano in particolar modo gli uomini a consumare carne per essere dei “veri uomini”, con quelle ora bandite dalla TV e che riguardavano le sigarette, una volta anch’esse accostate a sportivi di successo e persino a medici per far passare il messaggio che fumare facesse bene.
Cambia il prodotto sponsorizzato, ma le tecniche volte a confondere i consumatori e a occultare le evidenze sono sempre le stesse.

Secondo il Dottor Dean Ornish, Fondatore dell’Istituto di Ricerca sulla Medicina Preventiva a Sausalito, in California:

Dr. Dean Ornish

“Ciò che mangiamo ha un impatto su salute e benessere in ogni modo misurabile.
Non c’è un set di orientamenti dietetici per migliorare le prestazioni degli atleti, uno contro le malattie cardiache, un altro contro il diabete e un altro contro il cancro alla prostata. È lo stesso per tutti”. La varietà di diete che ci vengono proposte oggi sono solo business.

Al termine del documentario vengono infine affrontati anche i risvolti ambientali degli allevamenti intensivi.

The Game Changers è un documentario che vuole in ultimo far riflettere e convincere a fare una prova, un tentativo almeno, una pausa dalla carne. Anche se il processo è lungo e personale e – soprattutto – ciò che viene consigliato dai medici intervistati non lascia spazio a mezze misure ma è piuttosto drastico, chiaro e netto: faremmo bene a liberarci direttamente e completamente di qualsiasi ingrediente di origine animale.

Il film termina con un “medley finale”, un montaggio rapido con i vari protagonisti del film che parlano dei loro piatti preferiti e danno un’idea del cambiamento che stiamo vivendo, anche grazie alla carne vegetale. Tra piatti tipicamente vegetali o orientali, si parla infatti tantissimo anche di “carne”: hamburger, polpette e ali di pollo…ma è tutto rigorosamente plant-based!

Per saperne di più su The Game Changers qui puoi trovare il link al sito web ufficiale:

Sito Web: Film – The Game Changers

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Il Film “The Game Changers” uscirà in Anteprima Mondiale il 16 Settembre! https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/il-film-the-game-changers-uscira-in-anteprima-mondiale-il-16-settembre https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/il-film-the-game-changers-uscira-in-anteprima-mondiale-il-16-settembre#respond Sat, 29 Jun 2019 13:35:26 +0000 https://www.vegangame.it/?p=8690 The Game Changers

Il film-documentario rivoluzionario molto atteso da atleti e curiosi che documenta l’esplosiva ascesa degli alimenti a base vegetale negli sport agonistici, sarà finalmente proiettato in anteprima mondiale in oltre 1.000 sale cinematografiche in tutto il mondo – di cui più di 500 negli Stati Uniti – in una sola data, il 16 settembre. Diretto da ...

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The Game Changers

Il film-documentario rivoluzionario molto atteso da atleti e curiosi che documenta l’esplosiva ascesa degli alimenti a base vegetale negli sport agonistici, sarà finalmente proiettato in anteprima mondiale in oltre 1.000 sale cinematografiche in tutto il mondo – di cui più di 500 negli Stati Uniti – in una sola data, il 16 settembre.

Diretto da Louie Psihoyos – regista del film pluripremiato The Cove – e prodotto da James Cameron, Arnold Schwarzenegger, Jackie Chan, Chris Paul, Lewis Hamilton e Novak Djokovic, il film avrà sicuramente un forte impatto nel capovolgere quanto finora c’è stato erroneamente insegnato sull’importanza delle proteine animali per la forza, la crescita, la salute, la velocità, la resistenza e la capacità di recupero del corpo umano.

Schwarzenegger osserva:

“Se ti dicono di mangiare carne per essere più forte, non farlo”.

The Game Changers documenta una storia vera e tratta di un istruttore di combattimento militare e campione di arti marziali miste – James Wilks – che dopo un grave infortunio durante un allenamento nel 2011, inizia a documentarsi per trovare una dieta ottimale per il recupero.
Ciò che scoprì fu così rivoluzionario e sconcertante, con implicazioni così profonde per le prestazioni umane e la salute – e persino per il futuro del pianeta stesso – che sentì il dovere di condividerlo con il mondo.

“Ero sicuro che la proteina animale fosse necessaria per costruire muscoli, sostenere i livelli di energia e recuperare dagli infortuni” – James Wilks

The Game Changers documenta così la sua ricerca della verità, ed espone e fa luce sul mito più pericoloso del mondo.

Il film prosegue raccontando le storie straordinarie di alcuni dei migliori atleti del pianeta ed è supportato anche da alcuni di loro, essendosi aggiunti durante la lavorazione del film per sostenere e promuovere il progetto come produttori esecutivi.

“L’uomo più forte del mondo è vegano” racconta Psihoyos. “L’uomo più veloce al mondo, Carl Lewis – il primo a battere il record dei 10 secondi – ha compiuto questa impresa quando era vegano. Vogliamo sfatare il mito che occorrano proteine animali per diventare veri uomini”.

Tutti d’accordo sul fatto che carne, uova e latticini siano una barriera invece che un vantaggio per una salute ottimale.

In occasione dell’annuncio della notizia sulla data ufficiale del debutto nelle sale globali, il team di produzione ha rilasciato un nuovo trailer.

Guarda il video:

Non ci resta che aspettare e sperare che il film faccia il suo dovere.

Leggi la nostra Recensione su The Game Changers!

Per saperne di più su The Game Changers:

Sito Web: Film – The Game Changers

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“73 Cows” vince il BAFTA Award come Miglior Cortometraggio Britannico! https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/73-cows-vince-il-bafta-award-come-miglior-cortometraggio-britannico https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/73-cows-vince-il-bafta-award-come-miglior-cortometraggio-britannico#respond Mon, 11 Feb 2019 13:03:08 +0000 https://www.vegangame.it/?p=8219 73 Cows Bafta 2019

Il documentario vegan “73 Cows” vince il BAFTA Award. Alla 72ª edizione dei British Academy Film Awards, che ha avuto luogo ieri – 10 febbraio – alla Royal Albert Hall di Londra, il documentario 73 Cows vince il prestigioso premio BAFTA come miglior cortometraggio britannico. La premiazione è avvenuta ieri notte al termine della cerimonia. ...

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73 Cows Bafta 2019

Il documentario vegan “73 Cows” vince il BAFTA Award.

Alla 72ª edizione dei British Academy Film Awards, che ha avuto luogo ieri – 10 febbraio – alla Royal Albert Hall di Londra, il documentario 73 Cows vince il prestigioso premio BAFTA come miglior cortometraggio britannico.
La premiazione è avvenuta ieri notte al termine della cerimonia.

Il film di 15 minuti documenta il conflitto interiore dell’allevatore di mucche Jay Wilde, che alla fine di un periodo turbolento sul piano morale e psicologico decide di non poter più far macellare animali, di mandare le sue mucche in un santuario e di diventare infine vegano.

A questo nostro link potete recuperare l’articolo di approfondimento sul documentario pubblicato qualche giorno fa, in cui si spiegava come il film fosse stato nominato per concorrere all’assegnazione dell’ambìto premio cinematografico BAFTA: 73 Cows: Online il Documentario sull’Allevatore Inglese che Salvò le sue Mucche!

Parlando della nomination, della vincita e del lavoro del regista, Alex Lockwood (anche lui vegano) ha detto di essere “al settimo cielo”.

“Sono davvero orgoglioso della squadra e penso che siamo tutti un po’ scioccati in questo momento.
Quando siamo partiti senza budget e con una squadra così piccola, non potevamo immaginare che il film avrebbe avuto questa risonanza”

73 Cows ha anche ottenuto il massimo dei voti al primo Ottawa International Vegan Film Festival (OIVFF) lo scorso ottobre e tanti altri riconoscimenti nel mondo del cinema documentaristico.

Per saperne di più sul film-documentario leggi il nostro articolo di approfondimento su 73 Cows

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73 Cows: Online il Documentario sull’Allevatore Inglese che Salvò le sue Mucche https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/73-cows-online-il-documentario-sull-allevatore-inglese-che-salvo-le-sue-mucche https://www.vegangame.it/libri-cinema-e-cultura/film-e-documentari/73-cows-online-il-documentario-sull-allevatore-inglese-che-salvo-le-sue-mucche#respond Thu, 17 Jan 2019 09:23:10 +0000 https://www.vegangame.it/?p=7542 73 Cows Film documentario cortometraggio ex allevatore mucche

È online su Vimeo il cortometraggio di 15 minuti che parla di Jay Wilde, l’allevatore inglese che decise di salvare le sue mucche, cambiare mestiere e diventare vegano. La sua storia fece il giro del mondo a partire da due anni fa – anno della svolta vegan dell’allevatore – e ispirò il regista emergente Alex ...

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73 Cows Film documentario cortometraggio ex allevatore mucche

È online su Vimeo il cortometraggio di 15 minuti che parla di Jay Wilde, l’allevatore inglese che decise di salvare le sue mucche, cambiare mestiere e diventare vegano.

La sua storia fece il giro del mondo a partire da due anni fa – anno della svolta vegan dell’allevatore – e ispirò il regista emergente Alex Lockwood a contattare Jay e sua moglie Katja per chiedere loro il permesso di farne un film.

Ottenuta l’approvazione e la disponibilità da parte della coppia, Lockwood ha finanziato il progetto autonomamente con un piccolo budget e 4 persone come staff tecnico. Non ci sono attori, in quanto in video appaiono direttamente Jay, Katja…e le mucche.

A tre mesi dalla pubblicazione, il film ha già ottenuto diversi riconoscimenti importanti e il 9 gennaio di quest’anno è stato addirittura nominato per concorrere al premio British Short Film BAFTA alla 72ª edizione del British Academy Film Awards – l’equivalente britannico della Notte degli Oscar americana – che si terrà il 10 febbraio 2019.
I BAFTA sono uno dei più prestigiosi premi al mondo del cinema, dopo gli Oscar e i Golden Globe.

“Sono al settimo cielo per essere stato nominato per un BAFTA”, ha commentato il regista Alex Lockwood. “Sono davvero orgoglioso della squadra e penso che siamo tutti un po’ scioccati al momento.
Abbiamo girato film per molto tempo ed è fantastico produrre finalmente qualcosa che sta avendo un impatto. Dobbiamo ringraziare Jay e Katja Wilde per averci permesso di raccontare la loro storia che ha risuonato con così tante persone” E ha aggiunto:
“Sono vegano e mi sento benissimo per questo, uno dei maggiori fattori che hanno contribuito a farmi diventare vegano è stato guardare i documentari. I documentari possono essere così potenti e avere la capacità di cambiare il mondo, che è uno dei motivi per cui voglio continuare a farli.”

Il film ripercorre la storia attraverso le parole di Jay Wilde.

Jay Wilde nasce in una famiglia di allevatori ed è allevatore egli stesso, seppur atipico. Vegetariano infatti da tantissimi anni, non riusciva a credere nel suo intimo che fosse giusto mangiare animali. Nonostante questo, continuò la tradizione di famiglia, anche quando nel 2011 suo padre morì ed ereditò così la fattoria di 172 acri nel Derbyshire, in Inghilterra, dove era cresciuto.

Questa situazione contraddittoria gli fece attraversare un periodo molto difficile sul piano emotivo.
Jay ha continuato la tradizione di famiglia – come si sentiva in dovere di fare – ma come vegetariano convinto ha inevitabilmente trovato il processo di allevamento degli animali da macello sempre più difficile. In conflitto tra le sue convinzioni personali più profonde e la tradizione familiare, il sessantenne ha attraversato anni difficili e turbolenti.

“Abbiamo fatto del nostro meglio per prenderci cura del bestiame, ma sapevamo che li avremmo traditi. Non riuscivamo proprio a guardarli negli occhi”

Capita a chi vive più a stretto contatto con gli animali di accorgersi più facilmente di altri che sono esseri senzienti, capaci di provare emozioni e di avere personalità propria.

“Le mucche hanno dei bei ricordi e una gamma di emozioni. Formano relazioni. Le ho viste persino piangere”

Jay in particolare ha affermato di essere rimasto inorridito dal processo di macellazione e di essersi convinto che il suo bestiame percepisse il destino a cui andava incontro.

“Le persone scelgono di ingannare sé stesse dicendo, ‘sono solo animali, non sanno cosa sta succedendo.’ Ma sono sicuro che lo facciano.
Quello che stavamo facendo ha funzionato in passato, ma non è più adatto allo scopo. Consuma troppe risorse ed è moralmente indifendibile se rifletti sul fatto che gli animali sono qualcosa di più della carne.”

Wilde è consapevole che sta abbandonando la sua eredità e si è anche messo in evidente contrasto con gli allevatori di bestiame, soprattutto con quelli della zona come suo cognato, che vedono il vegetarismo e il veganismo come una minaccia diretta per il loro sostentamento. Per gli altri, è un eroe.

Nell’estate della svolta, in seguito a un incontro con la Vegan Society, lui e sua moglie hanno inviato la maggior parte dei loro capi destinati al macello in un santuario per animali nel Norfolk, dove vivranno tutta la vita liberi e felici.

Le 12 mucche e i 5 vitelli che ancora gironzolano nella terra intorno alla loro casa di campagna sono essenzialmente animali domestici. Tutti hanno preso il nome da qualche loro caratteristica individuale. Le mucche hanno ancora alcuni doveri agricoli, pascolano ad esempio sui campi di erba e sostengono l’ecosistema, ma a giudicare dall’affetto che la coppia riserva loro, è evidente che ricevano tanto amore e attenzione quanto i loro 11 gatti e 2 cani.

Jay non si sente un eroe. I due ricevono molte lettere da tutto il mondo da parte di persone che plaudono per la loro decisione, ma questi complimenti non fanno altro che far sentire Jay a disagio, in quanto secondo lui non c’era altra scelta possibile rispetto a quanto ha fatto.

“È difficile da gestire”, dice.”Rispetto a quello che ho fatto, non ho potuto vederne un’alternativa. Non mi sento un eroe.”

Confessa inoltre di avere poca simpatia per gli attivisti più aggressivi e per i sostenitori violenti del benessere animale che inviano insulti e persino minacce di morte agli allevatori.

“È inappropriato e crudele per le persone coinvolte perché gli allevatori sono bloccati in un sistema…”

Lui ad esempio non si è mai sentito un vero allevatore e contadino, non avrebbe voluto fare quel lavoro. Il suo sogno sarebbe stato quello di lavorare alla fabbrica di Rolls Royce della zona.

“Penso che molte persone siano intrappolate nel settore e non sappiano cos’altro fare”

Jay e sua moglie stanno trasformando la loro fattoria, dove hanno già iniziato a coltivare.
I Wilde stanno raccogliendo fondi per completare il cambiamento dall’allevamento all’orticoltura e sembrerebbe che siano sostenuti anche da The Vegan Society.

Anche se la riconversione della loro attività è stato un atto sicuramente impegnativo e coraggioso, sapere di non dover più mandare un’altra mucca al macello è stato per loro un sollievo e la loro più grande vittoria.

Ecco il film documentario 73 Cows, in lingua inglese:

Per saperne di più sul film, qui trovate alcuni link utili:

Sito Web: 73 Cows
Pagina Facebook: 73 Cows
Video su Vimeo: 73 Cows

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