Vite Alternative – VEGANGAME https://www.vegangame.it Crescere Vegan! Tue, 24 Mar 2020 18:01:49 +0000 it-IT hourly 1 Jordy Poggi e la Thailandia: intervista al talentuoso Raw Vegan Chef bolognese! https://www.vegangame.it/business-vegan/jordy-poggi-la-thailandia-intervista-al-talentuoso-raw-vegan-chef-bolognese https://www.vegangame.it/business-vegan/jordy-poggi-la-thailandia-intervista-al-talentuoso-raw-vegan-chef-bolognese#respond Wed, 02 Mar 2016 15:59:55 +0000 http://www.vegangame.it/?p=1611 Jordy Poggi

Oggi conosciamo meglio Jordy Poggi, giovanissimo Vegan Chef originario di Bologna trasferitosi di recente in una piccola isola della Thailandia che si chiama Ko Phangan. Di lui mi avevano colpito i piatti realizzati presso il CambioLogico di Forlì per i colori, gli ingredienti e la complessiva bellezza. I sapori? Immagino siano stati all’altezza delle aspettative, ...

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Jordy Poggi

Oggi conosciamo meglio Jordy Poggi, giovanissimo Vegan Chef originario di Bologna trasferitosi di recente in una piccola isola della Thailandia che si chiama Ko Phangan.
Di lui mi avevano colpito i piatti realizzati presso il CambioLogico di Forlì per i colori, gli ingredienti e la complessiva bellezza. I sapori? Immagino siano stati all’altezza delle aspettative, purtroppo posso giudicare soltanto attraverso le foto che ho mangiato con gli occhi…
Da allora lo seguo con piacere su Facebook dove è stato recentemente ribattezzato “Il tentatore perfetto” per lo stile di vita che promuove, in barba a noi poveri occidentali immersi nello stress del traffico cittadino, e per le foto che pubblica in riva al mare, sorseggiando una bevanda al succo di cocco o sulla sponda di una piscina che si affaccia su panorami incontaminati mozzafiato.
Tracce fotografiche dei suoi bagni di sole in versione nudista invece, chissà perché, ha deciso di non lasciarne.
In Thailandia si divide tra vari lavori differenti, perlopiù come educatore di stile di vita sano, etico e consapevole attraverso corsi e consulenze in una clinica detox, l’Orion Healing, e anche come manager del reparto cucina e capo chef in altre cliniche e spazi riservati a workshop ed eventi olistici e alternativi.

Nonostante i molti traguardi raggiunti per un ragazzo della sua età, Jordy è una persona alla mano e sempre disponibile per chi voglia saperne di più su come raggiungerlo nella sua isola preferita :)

Qualche giorno fa ho deciso di contattarlo. Questa è la sua intervista.

Chi è Jordy Poggi e cosa ci fa oggi in una piccola isola della Thailandia?

Nato in Romagna nel 1989, sono un’anima che cercando di seguire il proprio Dharma (compito individuale terreno) si affida alle chiamate della vita con lo scopo di condividere, attraverso le proprie esperienze, un cammino di consapevolezza a 360 gradi che insegna come la salute sia una perfetta armonia tra corpo, mente e spirito. Dopo anni passati a lavorare come chef vegan raw a Londra e in Italia, il destino mi ha successivamente portato in Thailandia, dove ho avuto modo di poter mettere in atto la mia principale vocazione lavorando in un centro detox in cui educo le persone su come adottare uno stile di vita responsabile e salutare assieme ad un team specializzato di praticanti olistici e medici alternativi. Parallelamente al lato lavorativo, sto impiegando la maggior parte del mio tempo per studiare e praticare sistemi olistici (reiki, ayurveda, meditazione) e argomenti inerenti alla sfera spirituale che va coltivata a pari passo di quella fisica per mantenere un adeguato stato di salute generale.

Cosa ti piace del posto in cui vivi adesso?

Mi piace il fatto di poter mettere in pratica quello che più mi gratifica nella vita, e cioè aiutare il prossimo condividendo i miei principi con persone meravigliose vivendo in una comunità di alti standard di consapevolezza e spiritualità in mezzo ad una natura incontaminata e spiagge cristalline dove rilassarsi, cantare e sorseggiare cocchi freschi caduti dagli alberi in totale libertà e naturalezza.

Cosa mangi? Sei tendenzialmente crudista o semplicemente vegano?

Non mi piace identificarmi in nessuna ‘etichetta’. Diciamo che sul lato alimentare ho una visione d’ insieme che tiene conto di principi ayurvedici, igienisti ed anche emozionali. Ognuno di noi è diverso ed ha un differente percorso sia futuro che passato fatto di imprintings e condizionamenti legati al proprio vissuto e alla propria famiglia, società e credenze. Ciò non significa alimentarsi esclusivamente in un determinato modo, ma piuttosto sapersi ascoltare e una volta imparato a conoscersi, concedersi anche consapevolmente quello che la mente e le emozioni ci chiedono in maniera responsabile). Ho comunque deciso di adottare una dieta etica da anni che escludesse qualunque prodotto di origine animale o dannoso per l’ecosistema fin dove possibile. Invito tutti ad informarsi sugli impatti sociali, ambientali e salutistici che una dieta inconsapevole porta con se.

Un esempio di cibo emozionale che piace a me! :) (Martina)
Chef: Jordy Poggi

Quando, come e perché è iniziato il tuo percorso vegan?

Il mio percorso di consapevolezza è iniziato molto presto verso l’adolescenza, mosso in prima linea da motivi salutistici che ho adottato sotto consiglio di un medico naturopata per curare alcuni malesseri che mi portavo dietro da anni e che nessun medico o specialista aveva saputo identificare o risolvere. Affascinato dai risultati che un’alimentazione più naturale mi aveva portato, ho iniziato ad interessarmi all’ambito nutrizionale e alimentare per soddisfare la mia personale curiosità e voglia di sapere. Mi si è aperto un mondo e i motivi etici sono subentrati di pari passo.

“Easy and simple zucchini fettuccine w/ creamy green coconut and tomato sauce. Out of this world.” J.P.

E il tuo percorso professionale?

Essendo un’anima creativa e artistica, sono sempre stato affascinato ed interessato alla cucina perché trovo sia un modo per esprimersi e raccontarsi. Ovviamente non potevo non conciliare il mio lavoro in cucina con il mio stile di vita e i miei principi, sono quindi partito per Londra dove ho lavorato presso i migliori ristoranti vegan e raw della capitale per affinare le mie tecniche e imparare dai migliori maestri i trucchi del mestiere.

“Attenzione al vuoto”. Primo giorno a Londra per Jordy Poggi

Sono poi rientrato in Italia dove ho collaborato con vari medici partecipando come chef a conferenze ed incontri sul rapporto salute-cibo. Nel frattempo mi sono specializzato in pratiche detox venendo a contatto con ambienti igienisti e sopratutto informandomi e sperimentando come libero ricercatore. Ora mi trovo in Thailandia per approfondire il mio percorso di consapevolezza concentrandomi sulla parte spirituale ed emozionale che gioca un ruolo fondamentale sulla salute a lungo termine e non solo.

Se ti dico “CamBio Logico” tu a cosa pensi? Cosa ha rappresentato per te quel periodo?

CambioLogico ha rappresentato un’enorme opportunità per mettermi in gioco e spingermi oltre le mie possibilità e quindi crescere nell’ambito professionale. Ho incontrato persone meravigliose con cui sono tutt’oggi rimasto in contatto e mi ha dato anche molta visibilità.

Cheesecake alla Fragola di Jordy al CamBio Logico, ristorante vegan di Forlì

Oriente e occidente, quali sono le differenze che hai notato nelle piccole cose di tutti i giorni?

Il sistema e stile di vita del posto in cui mi trovo non è basato sul consumismo e quindi non c’è quell’intento comune di altri paesi più ricchi e sviluppati di dover ‘mostrare’ il proprio status economico per elevarsi sul piano sociale tramite vestiti alla moda o macchine costose. La vita è molto più pura e si basa su altri principi, più spirituali (buddhismo).

Il felicissimo coinquilino di Jordy posa sorridente per lo scatto

Come si svolge la tua giornata tipo lavorativa e la tua giornata tipo festiva?

Tutte le mie giornate (eccetto il sabato e i giorni di luna nuova e luna piena) iniziano alle 7.00 con la pratica Ashtanga (yoga) per circa 2 ore. In quanto tendo a sbilanciarmi spesso in Vata (principi ayurveda, ndr) la disciplina nella routine è indispensabile per persone come me per essere piu strutturati e meno perse nella mente che a volte crea confusione con mille pensieri. Dopodichè mi reco in spiaggia per rilassarmi e fare concentrato di sole e poi al lavoro dove mi occupo di corsi, consultazioni, formazione del personale e gestione della cucina a 360 gradi. La mia giornata libera si basa sul puro relax: mare cristallino, bagni di sole, massaggio thailandese con olii aromatici che non deve assolutamente mancare nella mia giornata e condivisione sociale con tante belle anime like-minded e tanti tanti eventi, musica e ballo.

Mare cristallino

In cosa consistono i tuoi ritiri spirituali o periodi di meditazione?

Sono solito partecipare a ritiri sciamanici. Queste cerimonie richiedono tanta fatica e lavoro, lavoro interiore e giorni di preparazione e una grande forza di volontà. Durante queste esperienze si vive un vero e proprio viaggio dantesco nella Divina Commedia, dove si affrontano i propri demoni nelle profondità dell’inferno fino ad arrivare in paradiso dove si incontra Dio. Se solitamente usiamo un 10% del cervello, durante queste cerimonie se ne usa fino anche al 100%, ciò significa quindi un elevamento delle facoltà che durante le normali giornate rimangono principalmente assopite e in certi individui completamente atrofizzate. Durante queste esperienze oniriche si hanno intuizioni, visioni, dialoghi con entità superiori e soprattutto grande introspezione che ci fornisce degli strumenti per migliorare le condizioni di vita di tutti i giorni e tanto altro.

“Non possiamo fare del cibo il nostro punto centrale nella vita” è un tuo commento a una discussione animata che recentemente ha avuto luogo su un gruppo Facebook. Ribadiamo il tuo concetto di salute: non solo alimentazione dunque…

L’alimentazione non cura e non guarisce, quello che fa la differenza è lo stile di vita a 360 gradi. La salute si ottiene tramite il raggiungimento di una perfetta armonia tra corpo, mente e spirito. Ciascuna parte è importante e vale tanto quanto le altre.

A differenza di tanti vegani, sembri sinceramente pacato, tranquillo, sereno, in pace col mondo. Come fai?

Bisogna saper rispettare ed amare tutti perchè ognuno di noi è su un diverso percorso di vita. Non tollero chi impone le proprie idee pensando di essere superiore. C’è anche da dire che molte anime ‘giovani’ devono ancora passare attraverso ripetute esperienze che servano ad indirizzarle verso un diverso percorso di vita legato alla visione dell’ uno e quindi fare il bene di tutti (per poi farlo in automatico anche a se stessi). E quando parlo di anime giovani non intendo persone giovani di età anagrafica, ma prlo di quante colte l’anima si è reincarnata attraverso varie esperienze terrene.

Olio di palma. So che hai avuto modo di vedere con i tuoi occhi le conseguenze devastanti per l’ambiente e gli animali. Cosa puoi dirci a riguardo?

Si, l’olio di palma è un grosso problema che sta affliggendo le popolazioni di dove questo prodotto è originario. Anche la fauna e la flora chiaramente ne risentono in prima linea. Qui si parla di interi ecosistemi distrutti. Invito quindi a controllare che negli ingredienti dei prodotti che si acquistano non sia presente tale olio ed evitarne il consumo, anche se molte volte viene generalmente indicato come ‘olio vegetale’ rendendone il riconoscimento molto arduo. Il mio consiglio è quello di prepararsi le pietanze in casa usando ingredienti vegetali, integrali, freschi e di stagione.

Quali obiettivi ti poni nei confronti del lavoro che stai svolgendo?

Di educare ed indirizzare verso uno stile di vita consapevole, per il bene di tutti.

Bilancio ad oggi e obiettivi per il futuro?

Il mio cammino è solo all’inizio. Per ora mi lascio guidare dalle ‘chiamate’ che ricevo dall’istinto e che mi portano sempre nei posti giusti al momento giusto, che sia Europa, America, Africa o Asia. D’altronde nulla succede per caso, c’è sempre un motivo, e questo è sicuramente il percorso che mi aspetta. Sono grato di aver canalizzato, ricevuto e capito la mia chiamata e poterla realizzare. Vivendo e focalizzandomi sul presente come unica verità, sono fiducioso che il futuro sarà radioso e mi regalerà soddisfazioni facendomi sentire gratificato. Quello che il cammino mi metterà davanti sarà la cosa giusta.

L’intervista è finita, per saperne di più su Jordy qui trovate il link al suo profilo Facebook: Jordy Poggi

Ringrazio Jordy Poggi per la disponibilità e il tempo che mi ha dedicato!

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A presto!
Martina

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Sara Samuel di Cucinando Su Ruote: Intervista #BIGvegan https://www.vegangame.it/business-vegan/sara-samuel-di-cucinando-su-ruote-intervista-bigvegan https://www.vegangame.it/business-vegan/sara-samuel-di-cucinando-su-ruote-intervista-bigvegan#comments Sat, 21 Mar 2015 13:50:13 +0000 http://www.vegangame.it/?p=431 Cucinando su Ruote di Sara Samuel

Pronti, Partenza…Via! Iniziamo alla grande la rubrica #BIGvegan! Si parte con Sara Samuel di Cucinando Su Ruote e la sua Gigetta che sta portando in Italia lo Street Food Vegan. La sua proposta è davvero unica e originale e merita di inagurare questa raccolta di interviste ai BIG che stanno segnando la storia vegan in ...

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Cucinando su Ruote di Sara Samuel

Pronti, Partenza…Via! Iniziamo alla grande la rubrica #BIGvegan!
Si parte con Sara Samuel di Cucinando Su Ruote e la sua Gigetta che sta portando in Italia lo Street Food Vegan. La sua proposta è davvero unica e originale e merita di inagurare questa raccolta di interviste ai BIG che stanno segnando la storia vegan in Italia.
Come scrivevo nel post sulle 24 Idee di Business Vegan, tra tutte, questa è l’attività che mi incuriosisce di più. Curiosi anche voi?
“Sì”?!…allora vi lascio subito alle sue parole:

Chi è Gigetta e cosa rappresenta per te?

Gigetta è la mia cucina su ruote, con lei porto a spasso la cucina vegan con canapa.

L’idea di avere sede fissa mi ha sempre un po’ spaventata, amo i posti all’aperto e credo che piazze, parchi, strade siano i posti migliori dove far provare e pensare le persone; dove un’idea o un messaggio siano di più facile e immediata risposta.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

L’essere itinerante, incontrare tante diverse persone, gli scambi, le belle e sincere amicizie con i colleghi, andare per mercati….
Mi piace, quando devo schizzare da un festival di strada nel nord Italia, a una cena canaposa a 4 mani nelle splendide colline senesi, per poi, qualche ora dopo rischizzare su un treno per tornare in postazione su Gigetta, chiudere il festival e rimpacchettare tutto per partire!

Da dove nasce l’idea del menù vegan?

Mi è sempre piaciuto cucinare con pochi ingredienti, semplici ma gustosi.
Le avventure con Gigetta all’inizio non son state per nulla semplici, in quanto era presente una socia e solo alcuni piatti vegetariani.
Con il passare dei mesi ho inserito sempre più piatti vegetariani fino a un anno fa (maggio 2014) quando ho iniziato a proporre solo piatti vegan con canapa, e ho continuato l’avventura da sola.
Il pubblico ha accolto bene, incuriosito, e in quell’occasione ho avuto il piacere di incontrate Pietro Leeman e offrirgli un bicchiere di latte di canapa!

Spesso mi risulta incomprensibile come non si riesca a pensare a un panino che non sia pomodoro e mozzarella, che un patè di olive e una verdura secca, bollita, cotta che sia, va bene, che non per forza bisogna fare piatti astrusi, la nostra tradizione culinaria è molo più vegan di quello che si pensa!

Così mi è sembrata la scelta logica, amando cucinare e facendo questo di mestiere, mettere le ruote e partire!

Chi sono i clienti?

Dipende dalle situazioni..
Nelle manifestazioni di paese o provincia, le persone, soprattutto anziane, si stupiscono di vedere che la canapa si mangia ma conoscono la pianta, tutti in casa han lenzuola di canapa ricamate, e hanno visto o usato corde.
In un paesino del cuneese il macellaio ha portato a casa il pranzo vegan per se e la moglie, e poi è venuto a ringraziare della bella esperienza!!
Poi ci sono gli estremisti, che non sopporto, quelli so tutto io, fa male tutto, tutto certificato bio bla,bla,bla…
Persone curiose, golose, vegan, intolleranti al lattasio, è davvero vario perché in strada ci stanno tutti.
E poi i simpatici, ma questo succedeva di più all’inizio, che pensavano spacciassi erba…ma pian piano van sparendo..

Come si svolge la tua giornata tipo?

E qui passa un po’ la poesia..
sto sommersa dalla burocrazia, mail, documenti per partecipare ai vari eventi, timbri, nuove scartoffie per nuovi permessi, firme…la mattina sfuma così, credo si chiami lavoro d’ufficio, quello che io non volevo, non son capace, non voglio fare!
Da qualche tempo ricevo parecchie mail di persone che vorrebbero “buttarsi” nello streetfood, di giornalisti, blogger, nutrizionisti, rispondo a tutti con piacere, magari in ritardo, mi riempie il cuore e un po’ mi stranisce; questo però sottrae molto tempo in cucina che mi manca…
Riparto per le scorribande culinarie tra qualche giorno, mi rifarò in questi mesi in gironzola!

Causa permessi l’attività quotidiana non riesco a svolgerla, ho provato varie soluzioni, anche il mercato ma non è stato possibile.
Per questo lavoro all’interno di eventi, festival dello streetfood in giro per l’Italia ( nati da poco ma sempre di più), feste private, collaboro con Libereso Guglielmo, giardiniere di casa Calvino, splendido e incantevole uomo, anarchico e vegetariano da generazioni; con lui proponiamo lezioni di cucina, spesso con altre cuoche erbose, è un progetto iniziato da poco che spero nei prossimi mesi prenda forma perché è davvero arricchente poter condividere e ascoltare esperienze così preziose!

Assieme a Francesco, amico e compagno di scorribande gigettare, produciamo croccante, pasta trafilata a bronzo, lui ne è un vero maestro, e biscotti, canaposi, che vendiamo insacchettati durante gli eventi.
Tempo rubato qua e là per sperimentare nuovi piatti da proporre su Gigetta o per la rubrica di cucina di DolceVita .
Ho un bimbo di 4 anni, Arturo e il pomeriggio è per lui.
Tra qualche giorno la quotidianità cambierà, sarò via 4/5 giorni alla settimana ed è tutto assai nuovo, un anno fa non pensavo a tutto questo!
Tra un po’ magari ti ridico…

Su Millionaire hai dichiarato di essere vegetariana dall’età di 18 anni. Il passaggio da un street food veg friendly a uno 100% vegano ha portato un cambiamento anche nella tua vita?

Le mie scelte alimentari non hanno trovato particolare appoggio negli anni, stufa di musi lunghi e pranzi famigliari rovinati a causa d’incomprensioni ho imparato ad adattarmi.
A casa cucino io, non uso derivati animali, mangiamo semplice: non finti affettati, no finti formaggi, non uso soia e cerco di autoprodurmi o comprare da persone fidate il maggior numero di cose, questo vale anche per il lavoro chiaramente!
Arturo è sempre stato libero di mangiare quello che riteneva (nel limite!), magari, rispetto altri bimbi, conosce più alimenti, mangia un sacco di verdura cotta, cruda e frutta.

Dopo parecchi anni di inviti a pranzo/cena, ho capito che quando c’è amore in quello che mi viene offerto vado oltre: la nonna della mia cara amica napoletana, che cucina da paura, proprio non ce la fa a fare la parmigiana senza la mozzarelle, le pare di farmela povera, la fa proprio per me, pensando a me! eccheffaccio…non la mangio? mi sembra una mancanza di rispetto e lei ci rimane male male.. poi a casa mia faccio come mi pare.

Bilancio ad oggi e obiettivi per il futuro?

Sono soddisfatta di come sta procedendo l’avventura e stupita dell’impennata che ha avuto lo street food negli ultimi mesi!
Gli obbiettivi sono tanti, il primo e più importante è quello di continuare a lavorare bene puntando sulla qualità e semplicità del prodotto, ampliando sempre più l’ offerta e coinvolgendo altri artigiani e appassionati.

Cosa consigli a chi vuole seguire il tuo esempio? Ci sono errori da evitare e aspetti meno piacevoli del tuo lavoro?

Consiglio di rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare, che è un mestiere meraviglioso ma fisicamente faticosissimo; di scegliere bene il mezzo, magari prima di comprarlo affittarne di diversi modelli per capire gli allestimenti, lo spazio. Io sono rimasta fregata dalla patente, per spostare Gigetta ci vuole la patente E, chi me l’ha costruita fa banchi da mercato, quindi mi ha fatto un mezzo che va bene per brevi tratti, i viaggi lunghi sono eterni e costosissimi. Una volta ferma però ci lavoro comoda!
Consiglio di concentrarsi su un prodotto e far sì che sia strepitoso piuttosto che avere una vasta scelta mediocre.

L’aspetto meno piacevole, come dicevo anche prima, è la quantità smodata e insensata di burocrazia, di permessi, questa dipendenza da internet, mail su mail…è snervante.

L’intervista è finita! Se anche voi siete innamorati di Gigetta, qui trovate tutte le sue prossime tappe in giro per l’Italia: Gigetta in Tour :)

Per approfondire l’argomento, qui trovate altre interviste rilasciate da Sara:

Intervista di Sara Samuel per Millionaire
Intervista di Sara Samuel per Il Fatto Quotidiano

Link utili:

Sito Web: Cucinando Su Ruote
Pagina Facebook: Cucinando Su Ruote

Ringrazio Sara Samuel per il tempo che mi ha dedicato e invito tutti alla prossima intervista #BIGvegan!

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A presto!
Martina

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