Roscoe Hamilton, l’amatissimo bulldog inglese del campione di Formula 1 Lewis Hamilton, è recentemente passato ad un’alimentazione completamente vegetale, proprio come il suo “papà”!

A darne notizia è stato Hamilton qualche giorno fa su Instagram:

“Ehi ragazzi, Roscoe ora è completamente vegan. Da quando è diventato vegano il suo pelo è più morbido, le sue zampe gonfie sono guarite, non zoppica più per il dolore dell’artrite e il suo respiro si è aperto. Super felice del risultato e lo è anche lui”.

L’evento è stato così importante per entrambi che ha richiesto un aggiornamento della biografia di Roscoe sul suo profilo Instagram dedicato, dove ora si può leggere:

“Sono un bulldog vegano che ama viaggiare, giocare con la palla e attirare l’attenzione di tutte le ragazze, soprattutto quando mi strofinano il culo. Mi piacciono il frisbee e il tennis”.

La decisione di studiare e valutare un’alimentazione plant-based per il suo cane è stata presa dall’atleta dopo la recente perdita dell’altra sua fedele e inseparabile compagna di vita, Coco.

Entrambi i bulldog – uno maschio e una femmina – erano stati adottati da Hamilton nel 2013 e presentavano già da cuccioli molte delle complicazioni associate alla razza, quindi difficoltà respiratorie, problemi cardiaci, dolori articolari, artrite e malattie della pelle; in particolare Coco, morta all’età di soli 6 anni di notte, nel sonno, probabilmente per uno scompenso cardiaco.

Nonostante Hamilton abbia cercato di rianimarla, non è stato in grado di salvarla, ma è stato spinto da questo evento traumatico a riconsiderare ciò che stava dando da mangiare ai suoi animali domestici. “Sto esaminando cibo per cani e integratori”, ha detto Hamilton in un post su Instagram, “perché penso che questo settore possa essere migliore e che i nostri animali domestici meritino il meglio che possiamo dare loro”.

Cani vegani

Secondo l’associazione per i diritti degli animali PETA, con la giusta pianificazione e cura, i cani possono vivere in salute con una dieta a base vegetale, l’importante è che vengano garantiti e soddisfatti i loro requisiti nutrizionali.

Molti cani vegani godono di ottima salute. Un esempio notevole è quello di Bramble, un Border Collie vissuto 27 anni con una dieta esclusivamente vegan a base di riso, lenticchie e verdure biologiche; un numero incredibile per un cane, che gli è valso la considerazione dal Guinness dei primati nel 2002 come il cane all’epoca più longevo del mondo. Il pasto gli veniva somministrato una volta al giorno e il cane faceva anche molta attività fisica.

PETA aggiunge inoltre un dato importante sui prodotti industriali a base di carne riservati agli animali domestici, e cioè che molti di questi alimenti in commercio utilizzano carne scadente proveniente dagli scarti dei macelli, cioè animali “disabili, malati, morenti o già morti”, non ritenuti idonei al consumo umano. “Questi prodotti possono essere pieni di ogni sorta di roba sgradevole, inclusi gli stessi ormoni, pesticidi e antibiotici che si trovano nei prodotti a base di carne commercializzati per gli esseri umani”, spiega il direttore dell’associazione – Elisa Allen – “motivo per cui molti vegetariani e vegani nutrono i loro compagni animali con pasti a base di alimenti vegetali ecocompatibili”.

Allen sottolinea anche le contraddizioni e lo specismo alla base del pet food tradizionale, soprattutto per i proprietari che sono loro stessi vegetariani o vegani:

“Nonostante noi stessi evitiamo la carne a causa della sua crudeltà e impatto planetario, stiamo ancora alimentando i nostri animali domestici con la carne di animali allevati in fabbrica, che – nonostante abbiano esattamente la stessa capacità di sofferenza e gioia di qualsiasi cane, gatto o essere umano – hanno sopportato vite infelici e morti raccapriccianti”.

Se si ha intenzione di fare passaggio a una dieta a base vegetale per il proprio cane, l’organizzazione consiglia di consultare il proprio veterinario di fiducia per ottenere il suo aiuto durante la transizione.

Lewis Hamilton

Hamilton è diventato vegano nel 2017, per motivi etici e di salute, dopo aver visto il documentario “What the Health”, pubblicato nello stesso anno. Da allora è rimasto schietto sui social su veganismo, diritti degli animali, cambiamenti climatici e – più di recente – sul movimento Black Lives Matter.

Dopo essersi scusato con i suoi follower per i contenuti violenti di alcuni suoi post che denunciano la crudeltà sugli animali, Hamilton ha spiegato che non intende retrocedere e che vuole utilizzare la sua influenza online per parlare di questi temi per sempre.

“Mi dispiace, ma ho questa piattaforma, e non posso sprecarla”.
Lewis Hamilton

Un video di Coco e Roscoe da cuccioli, girato e pubblicato da Lewis nel 2013:

Lewis Hamilton e Roscoe Hamilton

Per saperne di più su Roscoe e Lewis Hamilton, visita l’account Instagram di Roscoe e Coco: RoscoeLovesCoco

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter!

Vegangame.it
Vegan Magazine Online

L'articolo Il Cane di Lewis Hamilton è Vegano e Super Felice! sembra essere il primo su VEGANGAME.

Selena Gomez lancia un marchio di trucchi e prodotti per la cura del corpo completamente vegan e cruelty-free, in esclusiva per Sephora.

Dopo mesi di anticipazioni e di lavoro, la giovane pop star statunitense ha annunciato in questi giorni ai suoi 187 milioni di follower su Instagram che il suo nuovo marchio di makeup – Rare Beauty – uscirà il 3 settembre nelle sedi Sephora degli Stati Uniti, del Canada e del Messico; e sarà completamente vegan e privo di crudeltà:

“Negli ultimi mesi ce lo state chiedendo tutti…siamo orgogliosi di annunciare che i nostri prodotti saranno 100% vegani e senza crudeltà. Come te, anche noi amiamo e ci prendiamo cura dei nostri animali”

Una scelta probabilmente di business – in ogni caso saggia e lungimirante – dal momento in cui non ci risulta essere Selena Gomez vegan in prima persona.

Più autentica e genuina sembra invece la spinta del marchio ad avere un impatto sociale positivo tra i giovani – e i meno giovani – portando nello spietato mondo delle apparenze un messaggio di bellezza non più basato su canoni esteriori irraggiungibili ma sulla propria ricchezza naturale e unicità.

Il marchio si concentra dunque sull’inclusività, sulla bellezza naturale e originale di ciascuno e sulla promozione della salute mentale:

“Vivo in un’epoca in cui tutto ruota intorno al viso, tutto ruota attorno al trucco, dipende tutto dal tuo aspetto, in molti modi. E questo può essere eccitante e divertente, ma allo stesso tempo può anche essere un po’ pericoloso”, ha detto la cantante in un video pubblicato su Instagram. “Quindi vorrei che le persone si sentissero come se il trucco sia qualcosa di cui godere, non qualcosa di cui hai bisogno”.

“Rare è una parola così speciale per me perché si tratta di eliminare il bisogno di perfezione. Rare significa sentirsi a proprio agio con chi sei e abbracciare chi sei, amare chi sei, accettare chi sei. C’è così tanta bellezza nell’imperfezione e la mia speranza è che tutti lo possano vedere. Voglio solo che smettiamo di confrontarci gli uni con gli altri e iniziamo ad abbracciare chi siamo”.

Un messaggio molto maturo lanciato da una ragazza costretta a crescere in fretta nella vita a causa del suo lavoro. Celebrità dall’età di 16 anni, Selena Gomez è stata spesso bersaglio di bullismo e molestie online.

Come promotrice della salute mentale, Gomez ha recentemente lanciato il Rare Impact Fund per il suo 28° compleanno nel tentativo di raccogliere 100 milioni di dollari nei prossimi 10 anni per fornire accesso ai servizi di salute mentale per le comunità svantaggiate. L’un percento di tutte le vendite di Rare Beauty – insieme ai fondi raccolti dai partner – andrà a beneficio del Rare Impact Fund.

Così si può leggere sul sito web dell’azienda di cosmesi e prodotti per il corpo:

“Dal primo prodotto Rare Beauty venduto in poi, l’uno percento di tutte le vendite, così come i fondi raccolti dai partner, sarà dedicato al Rare Impact Fund che mira ad aumentare l’accesso alle risorse per la salute mentale”.

Parlando del suo nuovo brand sul suo account Instagram, Gomez ha detto: “Mi sono divertita tanto a creare tutto, non vedo l’ora che tutti voi lo proviate! Spero che lo amerete quanto me!”

“Più disegni fuori dalle righe e meno tentativi di adattamento”. Selena Gomez, fondatrice di Rare Beauty

Per saperne di più, visita il sito web ufficiale: RareBeauty.Com

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter!

Vegangame.it

L'articolo Rare Beauty: i Trucchi Vegan di Selena Gomez per Sephora! sembra essere il primo su VEGANGAME.

“Qualcuno doveva pur farlo per primo!”…e così, con lo slogan “Our Icons Go Vegan”, Adidas inizia senza indugio a veganizzare i suoi modelli più classici, quelli che hanno fatto la storia.

Mentre l’aspetto onora il passato, i materiali guardano a un futuro più green e completamente animal-free.

Si inizia con le Superstar, le iconiche sneakers bianche con punta a conchiglia e il classico design a tre strisce di Adidas. Scarpe che sono diventate il simbolo di una generazione e che hanno avuto un ruolo importante nella formazione della nostra cultura a partire dagli anni ’70: “ora diventano anche vegane ed eliminano completamente l’uso di prodotti animali”.

A seguire ci sono le Stan Smith, le Continental 80, le Sleek e le Samba!

“Con lo stesso look & feel delle originali, queste versioni sostengono un futuro migliore con un design interamente vegano”.

Adidas sta facendo passi da gigante in questa direzione, sfornando modelli vegani uno dietro l’altro negli ultimi mesi. Non si fermerà di certo a questi 5 modelli. Possiamo essere certi che questo sia solo l’inizio di una nuova avventura per l’azienda tedesca.

Tutto è certamente iniziato nel 2018 grazie alla prima collaborazione con la stilista veg Stella McCartney. Collaborazione che ha testato l’interesse del pubblico per un nuovo mercato e che ha portato in due anni alla realizzazione delle prime scarpe in “pelle vegan” di Adidas: due Stan Smith in versione “Special Edition”.

Per assicurarsi che i clienti non confondano le scarpe senza prodotti animali da quelle tradizionali, Adidas ha introdotto un timbro con su scritto “Adidas Original Vegan” – posizionato nella zona del tallone – in ogni versione di scarpe veganizzata.

Le nuove sneakers sono già in vendita online direttamente sul sito web dell’azienda oppure negli store specializzati, allo stesso identico prezzo dei modelli classici.

Il catalogo vegan è in continua espansione ed è possibile vedere tutti i modelli “Adidas Original Vegan” attualmente disponibili direttamente sul sito web ufficiale: Adidas – Modelli Vegan

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter!

Vegangame.it

L'articolo “Our Icons Go Vegan!”: Adidas inizia a veganizzare le sue scarpe più iconiche! sembra essere il primo su VEGANGAME.

Il 29 luglio 2020 passerà alla storia come una giornata straordinaria in Grecia per i cavalli del Paese ellenico e per tutti gli amanti degli animali. È stata infatti approvata una legge che vieta la macellazione degli equini e quindi – alla pari di cani e gatti – il loro utilizzo e sfruttamento per la produzione di carne, pellame, medicinali e prodotti vari.

Da un punto di vista meramente tecnico è bastato semplicemente modificare una legge già esistente sulla tutela di cani e gatti in quanto animali di affezione.

Il divieto dunque è stato inserito in un emendamento alla relativa legge del 2012, la 4711. Nell’articolo 17 ora si legge: “È vietato l’allevamento e l’utilizzo di animali per i combattimenti e per le attività correlate. È vietato altresì allevare e utilizzare cani, gatti e cavalli per la produzione di pellicce, cuoio, carne o per la fabbricazione di medicinali o altre sostanze”.

Più complessa invece è stata l’opera diplomatica di convincimento che ha permesso di ottenere il risultato. Un risultato ottenuto dopo una lunga battaglia portata avanti dalle associazioni animaliste greche Hellenic Animal Welfare Federation e Ippothesis.

Ad esultare dunque ci sono in prima linea le due associazioni animaliste e a seguire tutti gli animalisti del mondo che sperano di vedere presto approvare una legge del genere nel loro Paese, per estenderla infine anche a tutti gli altri animali.

Un’operazione non così semplice se consideriamo che il risultato in Grecia è stato ottenuto anche grazie al fatto che, per cultura e tradizione, la carne di cavallo non veniva in ogni caso mangiata.

La legge ha però il grande merito di mettere fine a un lungo periodo di vuoto legislativo sulla macellazione dei cavalli in Grecia, dove – seppure non erano presenti impianti di macellazione autorizzati – stava nascendo un fiorente e preoccupante mercato nero collegato alle competizioni equestri e all’ippica fatto di macellazioni illegali ed esportazioni all’estero.

La Grecia dovrà ora adeguarsi alle normative europee sull’anagrafe degli animali di affezione e sarà obbligata a istituire una banca dati nazionale e a rispettare gli obblighi di rintracciabilità dei cavalli.

In Italia, dove invece il consumo della carne di cavallo è abbastanza diffuso, soprattutto nelle regioni meridionali, alcune associazioni puntano a un obiettivo simile a quello della Grecia. È il caso dell’associazione Italian Horse Protection Onlus (IHP), che ammette però di non avere a che fare con un obbiettivo semplice da realizzare:

«In Italia partiamo da una situazione completamente diversa: da noi, a differenza della Grecia, c’è un grande consumo di carne di cavallo, alimentato da falsi miti e tradizioni becere, tanto da rendere il nostro Paese il primo in Europa sia per macellazioni di cavalli che per consumo di carne anche importata dall’estero. Il nostro cammino sarà molto più arduo, visti gli enormi interessi in gioco, ma siamo fortemente determinati» Sonny Richichi, presidente IHP

Certamente, se calassero naturalmente le richieste di carne di cavallo, sarebbe tutto più semplice.
Come ricorda l’associazione animalista italiana Essere Animali: “Ognuno di noi può agevolare l’approvazione di questa legge, scegliendo di salvare i cavalli e di non mangiarli”.

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter

Vegangame.it

L'articolo Grecia: Vietata la Macellazione dei Cavalli, alla pari di Cani e Gatti sembra essere il primo su VEGANGAME.

Aprirà il 14 agosto nel quartiere East Village di New York “SESTINA”, un “Pasta & Wine Bar” – con servizio di ristorazione e take away – ideato dallo chef vegano acclamato in tutto il mondo come imprenditore nella ristorazione vegan, Matthew Kenney.

Si estende così la lunga lista di ristoranti completamente plant-based che Matthew Kenney ha sparso in tutto il globo.
Il suo impero vegano è pronto per accogliere la sua ultima creazione.

Sestina servirà principalmente deliziosi piatti di pasta fresca fatta in casa abbinati a una selezione di dessert e varietà di vini sostenibili.

Come molti altri ristoranti di Matthew Kenney, Sestina si ispira alla cucina tradizionale italiana e offre diversi piatti di pasta famosi con personali interpretazioni aggiuntive sui classici:

“Sestina offre un sano adattamento a base vegetale di classici italiani universalmente amati e la migliore pasta che tu abbia mai mangiato”, afferma Matthew Kenney. “L’uso di ingredienti di altissima qualità e onorare gli stili tradizionali è ciò che lo rendono unico, non solo nel mercato vegetale, ma nel settore della ristorazione nel suo complesso”.

Nel menù sarà possibile trovare ad esempio – in chiave vegetale – gnocchi al burro con parmigiano di semi di zucca; scarola condita con ricotta affumicata, carciofi, limone e cipolla rossa in salamoia; rigatoni al ragù bolognese, con mozzarella di macadamia e parmigiano; zeppole alla nocciola servite con ganache al cioccolato.

Il ristorante offrirà anche kit da asporto completi per la cucina casalinga.
I kit includeranno tutti gli ingredienti necessari per preparare i propri piatti preferiti di Sestina direttamente a casa consentendo così a coloro che desiderano cucinare nel comfort delle proprie cucine di poterlo fare.
I clienti potranno inoltre acquistare dei cocktail artigianali in bottiglia da abbinare ai pasti.

“Questo è un enorme anno di crescita per il mercato vegetale, soprattutto in vista dell’attuale crisi sanitaria. Le persone si stanno rendendo conto di aver bisogno di prendersi cura di se stesse più che mai, in un modo che sia sostenibile e piacevole”, ha detto Kenney. “Continuiamo a vedere un vero cambiamento nel settore della ristorazione, cosa su cui sto lavorando da molto tempo”.

Quest’anno è stato un anno molto impegnativo per Kenney e la sua squadra.
Il 1° agosto ha aperto BAIA, il suo primo ristorante a San Francisco, in uno dei locali di ristoro più iconici e memorabili della città.
Recentemente ha anche lanciato una linea di prodotti surgelati e una scuola di cucina a base vegetale, la Food Future Institute.

Mentre anche altri ristoranti vegan targati Matthew Kenney sono in cantiere per quest’anno, è possibile già anticipare che una seconda location per Sestina è prevista nell’area di Culver City a Los Angeles per settembre.

Matthew Kenney è uno dei primi chef leader al mondo in prima linea nella diffusione della cucina a base vegetale. Autore di 12 libri di cucina e un libro di memorie best-seller, è formatore culinario e CEO dell’azienda poliedrica specializzata in alimentazione vegetale, la Matthew Kenney Cuisine.

Kenney è inoltre apparso in numerosi talk show televisivi americani e tiene regolarmente conferenze sul tema del cibo e della salute.

Matthew Kenney, Chef e Imprenditore Vegan

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter

Vegangame.it

L'articolo Pasta, Dessert e Vini Vegani: Apre a New York il “Pasta & Wine Bar” Vegan SESTINA! sembra essere il primo su VEGANGAME.

Il famoso marchio svizzero di cioccolato Lindt ha annunciato il lancio di tre barrette di cioccolato al latte vegan per novembre, preparandosi così a lanciare la sua prima gamma di barrette di cioccolato al latte vegetale in tempo per Natale.

Le tre nuove barrette faranno parte della sua linea di cioccolato “HELLO” e debutteranno inizialmente in Germania, con il bollino giallo ben in vista nella confezione – completamente riciclabile – che ne certifica l’appartenenza al mondo vegan.

I clienti potranno scegliere tra tre gusti allettanti: Biscotto, Caramello Salato e Nocciola.

Il marchio ha sostituito il latte di mucca con un ingrediente speciale a base di avena, riuscendo così a rendere indistinguibile il prodotto da quello tradizionale e a mantenere tutto il gusto, la cremosità e la qualità che da sempre contraddistinguono Lindt & Sprüngli tra i marchi della grande distribuzione.

Oltre ad essere senza latticini e lattosio, le barrette sono anche prive di noci. Questo le rende perfette per coloro che soffrono di allergie alimentari.

Con il nuovo prodotto il marchio mira ad attrarre non solo i vegani ma anche gli intolleranti al latte e al lattosio, e i flexitariani che cercano opzioni di cioccolato più sane e sostenibili.

Lindt sta pianificando una massiccia campagna pubblicitaria per promuovere i nuovi prodotti prima di Natale ed è tra le numerose aziende che in questo momento stanno finalmente sviluppando alternative vegane alle barrette di cioccolato al latte.

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter

Vegangame.it

L'articolo Lindt lancerà una gamma di cioccolato al latte vegan per Natale! sembra essere il primo su VEGANGAME.

Grande emozione per questo momento storico.

Dopo 8 anni di attività produttiva e di presenza nel mercato globale sempre più massiccia, il colosso dei sostituti della carne a base vegetale Beyond Meat ha lanciato in questi giorni la sua prima campagna televisiva. La voce narrante dello spot TV è dell’attrice premio Oscar Octavia Spencer.

“Sono davvero orgogliosa di far parte di questo movimento e amo il fatto che Beyond Meat stia invitando tutti noi a immaginare un futuro più luminoso”, ha dichiarato Octavia Spencer.

Uno spot ben fatto e di grande ispirazione, che immagina un futuro più luminoso per tutti grazie alla semplice sostituzione degli alimenti proteici animali con quelli vegetali.
Piccoli gesti quotidiani collettivi che possono fare davvero la differenza, senza cambiare le nostre abitudini di vita e le ritualità a cui siamo affezionati.

“Go Beyond”, cioè “Andare Oltre”.
Cosa succederebbe se andassimo tutti oltre? Oltre la carne?

Uno spot inclusivo che invita tutti a riflettere su un nuovo paradigma possibile.

La pubblicità dura soltanto un minuto ma riesce ad essere molto informativa e a condensare in poco tempo tutte le argomentazioni logiche e valide per cui sarebbe conveniente per tutti passare alle proteine vegetali.

Ecco la traduzione del testo completo:

“Cosa succederebbe se togliessimo questa mucca dal tavolo e facessimo semplicemente amicizia con lei?”

“Cosa succederebbe se quest’uomo coltivasse più vegetali e prendessimo le proteine dai suoi fagioli, dal suo riso integrale e dai suoi piselli e ci facessimo un burger magnifico?”

“Cosa succederebbe se questo burger diventasse più sano e il cibo che amiamo di più non avesse più colesterolo? Se lo mettessimo nei nostri carrelli, nei nostri menù e nei nostri grill?”

“E se lo mangiasse anche tuo nonno e tutta la tua famiglia, e anche tutta la sua?”

“E se non ci fermassimo qui e se usassimo meno terreno ed energia per produrlo, e rilasciassimo meno gas serra nell’ambiente?”

“E se tutto questo stesse già succedendo?”

“E se escludessimo semplicemente gli animali dal processo di produzione della carne, rendendo noi stessi e il nostro pianeta più sani?”

“Cosa succederebbe se andassimo tutti oltre?”

Lo spot ha debuttato il 3 agosto durante la partita di basket NBA Los Angeles Lakers contro Utah Jazz su Spectrum Sportsnet.

Oltre allo spot televisivo, Beyond Meat estenderà il suo invito ad “andare oltre” attraverso una solida campagna pubblicitaria crossmediale nei prossimi mesi, come parte della sua missione per costruire un sistema alimentare migliore. “Stiamo lanciando questo movimento per invitare tutti a unirsi a noi in un viaggio nel creare il futuro del cibo. Vogliamo mostrare alla gente come piccole azioni collettive possano avere un grande impatto”, ha detto la responsabile marketing di Beyond Meat, Stuart Kronauge. “Abbiamo una visione di un futuro in cui possiamo continuare a mangiare ciò che amiamo attraverso la creazione di opzioni deliziose e nutrienti senza l’uso di OGM o ingredienti sintetici. Dove forniamo proteine ​​in un modo migliore per l’ambiente e senza danneggiare agli animali. Dove le opzioni basate sulle piante sono più convenienti e accessibili. La cosa sorprendente è che questo futuro sta già accadendo e speriamo che ancora più persone si sentano ispirate a farne parte”.

Mentre il reparto marketing e comunicazione fa il suo dovere, l’azienda sta espandendo in modo “aggressivo” la distribuzione dei suoi prodotti a base di carne vegetale a livello globale. Dopo il lancio dei suoi prodotti in Cina nel menù di oltre 4.200 negozi Starbucks e in Canada in ulteriori 1.400 punti vendita, Beyond Meat ha fatto il suo debutto nella vendita al dettaglio in Brasile, il terzo più grande consumatore al mondo di carne animale.

Ad oggi i prodotti a base vegetale di Beyond Meat sono disponibili in 94.000 servizi di ristorazione e supermercati, in 75 paesi in tutto il mondo.

Ecco il primo spot televisivo degli Stati Uniti sulla carne vegetale:

Per saperne di più su Beyond Meat, visita il sito web ufficiale: BeyondMeat.Com

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter

Vegangame.it

L'articolo “Go Beyond”: negli Stati Uniti va in onda il Primo Spot TV di Beyond Meat! sembra essere il primo su VEGANGAME.

È finalmente uscito a fine luglio il documentario d’inchiesta preannunciato ad ottobre dello scorso anno – e prodotto dal musicista e attivista vegan Moby – che svela il collegamento nascosto dai media tradizionali tra gli incendi dolosi e la deforestazione dell’Amazzonia e gli interessi economici di allevatori e imprenditori nell’industria agroalimentare animale.

“Takeout” è un viaggio coraggioso che espone e denuncia la corruzione politica, l’avidità dell’industria della carne e i crimini che ne conseguono contro le persone, gli animali e la natura.

Fatti e storie che i media tradizionali hanno troppa paura di riportare, nonostante siano fondamentali per capire ciò che sta danneggiando irreparabilmente il nostro ecosistema.

“La copertura mediatica da parte dei media della catastrofica distruzione dell’Amazzonia non dipinge il quadro completo”, afferma il regista Michal Siewierski. “Con Takeout volevo mostrare come le scelte che facciamo su ciò che mangiamo e consumiamo anche a migliaia di miglia di distanza hanno un impatto diretto sulla foresta pluviale”.

Il film presenta interviste a rinomati scienziati, politici e attivisti di fama per l’ambiente e il clima che intrecciano una trama complessa che espone gli attori in gioco che cospirano nell’ombra per allinearsi a spese della nostra salute e del nostro pianeta.

Il risultato di queste indagini ha colpito profondamente Moby:

“Conosco le conseguenze etiche del consumo di carne. Sono rimasto però scioccato da ciò che abbiamo appreso durante la produzione di Takeout.
Questo documentario è un must-watch per chi è appassionato alla lotta alla corruzione”.

Una distruzione catastrofica

Takeout scopre l’impatto devastante che le nostre scelte alimentari hanno sulla distruzione dell’Amazzonia.

Il regista, Michal Siewierski, è oggi documentarista e fondatore della casa di produzione indipendente New Roots Films. Dopo aver trascorso 15 anni come regista commerciale e produttore televisivo nel mondo della pubblicità, Michal ha deciso di dedicare la sua vita alla creazione di film che possano avvantaggiare l’umanità combattendo l’ingiustizia e sensibilizzando su temi importanti. I suoi film precedenti includono Food Choices e Diet Fiction e sono stati proiettati in dozzine di paesi e tradotti in oltre 20 lingue.

“Quest’estate, scopri il vero costo ambientale di ciò che è nel tuo piatto”.

Takeout è al momento disponibile su Amazon e iTunes negli Stati Uniti.
Ulteriori piattaforme e paesi saranno coinvolti nei prossimi mesi.

Ecco il Trailer del documentario.
Sottotitoli in italiano al momento non disponibili:

Per saperne di più sul documentario Takeout, visita il sito web ufficiale: TakeoutDocumentary.Com

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter

Vegangame.it

L'articolo È uscito “Takeout”: il documentario che collega gli incendi e la deforestazione dell’Amazzonia all’agricoltura animale sembra essere il primo su VEGANGAME.

A distanza di 5 anni Ikea reinventa le sue polpette vegetali.
Qui in Italia si chiameranno “VegeTali e Quali”.

Questa volta si ispirano al modello della carne non-carne targata “Beyond Meat” e si vanno ad aggiungere da oggi – 3 agosto 2020 – al menù dei ristoranti Ikea di tutta Europa e dunque alle prime polpette vegetali – già introdotte dalla catena nel 2015 – che però sanno di verdure e non imitano come queste la carne per gusto e consistenza.

I clienti potranno così scegliere da oggi tra ben tre polpette diverse la loro preferita: quella classica di carne, quella vegana al gusto vegetale e quella vegana al sapore di carne.

Chissà che la popolarità di Ikea non riesca a far avvicinare con fiducia a questi nuovi prodotti un numero sempre maggiore di persone.

La speranza degli amministratori è quella di vendere sempre meno polpette di carne:

“Oggi ne vendiamo un miliardo all’anno. Immaginate se riuscissimo a convertire anche solo una parte di queste in polpette vegetali. Sarebbe una differenza davvero tangibile nella nostra impronta climatica”, spiega Sharla Halvorson, Manager di Ikea Food per il settore Salute e Sostenibilità.

Ikea ha infatti calcolato che le loro nuove polpette vegetali hanno un’impronta climatica pari a solo il 4% rispetto alla controparte carnivora che imitano.
Questo significa che la loro produzione implica il 96% in meno di gas serra rispetto alla produzione delle loro polpette di carne di manzo e maiale.

Gli ingredienti con cui sono fatte inoltre fanno ben sperare anche sotto il profilo salutistico del consumatore.

Le “VegeTali e Quali” sono a base di proteine di piselli gialli e contengono crusca di avena, patate, cipolle e mele disidratate.
Il perfetto gusto di carne è stato ottenuto – secondo le dichiarazioni ufficiali dell’azienda – aggiungendo aromi naturali e vegetali a base di funghi, pomodori e verdure arrosto.

Le nuove polpette saranno servite nei ristoranti allo stesso modo di quelle di carne – ovvero con purè di patate, salsa alla panna, confettura di mirtilli rossi e aggiunta di piselli – e vendute anche allo stesso prezzo.
Attenzione però: la salsa alla panna e il purè che sono inclusi nel piatto contengono prodotti caseari e non sono dunque adatti per il momento a una dieta vegana.

Come per gli hot dog vegetali – già introdotti da Ikea nel 2018 – anche questo nuovo prodotto non sarà in vendita soltanto già preparato nei ristoranti self-service interni agli store, ma anche nelle Botteghe Svedesi all’uscita del negozio, in sacchetti surgelati da 500 grammi, con il nome “HUVUDROLL”.

Le nuove polpette vegane debuttano dunque ora in quasi 300 località europee, ma arriveranno presto in altri paesi, tra cui Regno Unito e Stati Uniti.

Ecco uno dei video promozionali che Ikea ha ideato per il nuovo prodotto.
Sottotitoli in italiano disponibili attivandoli attraverso le impostazioni del video:

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter

Vegangame.it

L'articolo IKEA: dal 3 agosto arrivano in tutta Europa le Polpette Vegan “VegeTali e Quali”! sembra essere il primo su VEGANGAME.

In collaborazione con Lewis Hamilton, Mercedes-Benz inizia una nuova avventura promettendo di diventare Carbon Neutral (a zero emissioni di carbonio) entro la fine del 2020, attraverso la sua prima gamma di auto completamente elettriche.

“Grazie, Lewis, per dare voce al cambiamento”, ha detto la casa automobilistica di lusso al suo testimonial d’eccezione – nonché pilota di Formula 1 per la Mercedes-AMG Petronas Formula One Team – che incarna perfettamente i valori di sostenibilità della next-gen che Mercedes intende far propri con la prossima generazione di auto.

“Reinventare la mobilità è l’impegno di Mercedes-Benz.
È sempre stato il nostro obiettivo ed è quello su cui stiamo lavorando in questo momento, in tutti i modi, per un futuro a zero emissioni”.

Questa settimana dunque, la casa automobilistica tedesca ha rilasciato una nuova campagna video con il campione vegano di auto da corsa. Nel video Hamilton racconta quello che è stato il suo percorso personale per diventare un atleta d’élite e come è arrivato alla fine ad usare il suo status come strumento di ispirazione per il cambiamento.

“Penso che noi siamo qui per un motivo.
Quando tra 20 anni mi guarderò indietro, le corse saranno solo una parte della mia carriera.
Vorrei potermi guardare indietro e pensare di aver contribuito a cambiare un settore, rendendolo più aperto alla diversità, lungimirante e parte del cambiamento verso un mondo più green”.

Attraverso le sue parole e la sua esperienza di vita la casa automobilistica ha dunque promosso con questa campagna sia il veganismo che la sostenibilità.

Ecco lo spot promozionale con Lewis Hamilton.
Sottotitoli in italiano disponibili attivandoli attraverso le impostazioni del video:

Se ti è piaciuto questo articolo continua a seguire VEGANGAME su Facebook e tramite Newsletter

Vegangame.it

L'articolo Nuovo Spot Mercedes-Benz: Lewis Hamilton Promuove Veganismo e Sostenibilità! sembra essere il primo su VEGANGAME.