Oscar 2020 Joaquin Phoenix Joker vegan

Phoenix ha vinto tutto quest’anno, sotto ogni punto di vista.
Dopo aver vinto tutti i premi della stagione come miglior attore, arriva oggi il suo primo Oscar dopo quattro nomination, a coronare un percorso emozionante e a tratti imprevedibile, che giunge ora a una grande maturità artistica e personale.

Phoenix non si è tirato indietro neanche questa volta e ha portato per la prima volta sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles il cuore di un uomo che soffre soprattutto per il modo in cui trattiamo gli animali, le principali vittime innocenti del nostro egoismo e sistema alimentare.

Il suo è un cuore che cerca di trovare le parole, difficili, per cercare di comunicare e trasmettere ciò che prova a chi non riesce ancora a provare le stesse emozioni davanti a un pezzo di carne o alle immagini strazianti di animali allevati, maltrattati e uccisi negli allevamenti e nei mattatoi.

L’antispecismo è il fulcro del suo discorso di ringraziamento, dove per specismo – ricordiamo – si intende l’idea (per noi sbagliata) che l’uomo sia superiore a tutte le altre specie e quindi legittimato a dominarle e a sfruttarle.

Un discorso ampio dunque, che dà già per scontato l’adempimento dei diritti alla vita e all’uguaglianza tra gli uomini, e che estende questi diritti anche agli animali.

L’attore appare commosso per la ricezione del premio e per avere l’occasione e la responsabilità di fare a cuore aperto il suo discorso in mondovisione.

“Dobbiamo abbandonare la nostra visione egocentrica del mondo e scegliere invece l’amore come principio guida”, potrebbe essere riassunto così il suo messaggio.

Ecco il suo discorso completo:

“Sono veramente pieno di gratitudine in questo momento. Non mi sento superiore agli altri candidati di questa mia categoria o ad altre persone presenti in questa sala perché stiamo tutti condividendo lo stesso amore, che è l’amore per i film e per il cinema, questa forma di espressione che mi ha dato la vita più straordinaria che potessi avere.

Non so che cosa sarei diventato senza.

Ma penso anche che il dono più grande che mi ha dato, e ha dato anche a tante altre persone in questa sala, è l’opportunità di utilizzare la nostra voce per le persone che non hanno una voce.

Ho pensato molto alle questioni difficili che stiamo affrontando, davanti alle quali ci troviamo collettivamente. E penso che sia arrivato il momento di iniziare a diventare portavoce di altre cause.

C’è comunque qualcosa da sottolineare, ci sono dei punti in comune: sia che parliamo di disuguaglianze di genere o di razzismo, o del diritto degli indigeni o degli animali, stiamo parlando comunque di diritti, di lottare contro l’idea che una razza, una nazione o una specie sia dominante, abbia il diritto di dominare o di sfruttarne un’altra impunemente.

E penso anche che siamo diventati troppo distanti e disconnessi dalla natura e che spesso abbiamo un punto di vista totalmente egocentrico: pensiamo di essere il centro dell’universo, andiamo nella natura e la distruggiamo, la sfruttiamo prendendone le risorse.

Ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e quando nasce il suo vitellino lo rubiamo, anche se le sue grida di angoscia sono inconfondibili. E dopo prendiamo il suo latte, che era destinato a lui, e lo mettiamo nel nostro caffè e nei nostri cereali.

E io penso che abbiamo paura dell’idea di un cambiamento personale perché pensiamo che sia un sacrificio da fare, ma gli esseri umani sono così pieni di inventiva, creatività e ingegnosità che – penso io – quando utilizziamo l’amore e la compassione come principi guida di quello che facciamo possiamo davvero riuscire a creare, a sviluppare e a realizzare dei sistemi che siano a beneficio di tutti gli esseri senzienti e dell’ambiente.

Sono stato una canaglia nella mia vita: sono stato egoista, crudele a volte, sono stato un collega difficile con cui lavorare, e sono grato che molte persone, anche molte che sono in questa sala, mi hanno dato una seconda opportunità, ed è qui che facciamo al meglio il nostro lavoro di esseri umani. Quando ci sosteniamo gli uni con gli altri, non quando ci diamo contro perché abbiamo fatto degli errori, ma quando cerchiamo di crescere insieme, quando ci guidiamo verso la redenzione assieme. È questo il meglio dell’umanità.

Quando mio fratello aveva 17 anni ha scritto queste parole: “Run to the rescue with love and peace will follow”. Grazie.”

Grazie Phoenix per tutto quello che hai fatto.
Ripostati un po’, e poi torniamo con nuove avventure!

Oscar Phoenix Rooney Mara burger veganJoaquin Phoenix con la sua compagna Rooney Mara (anche lei attrice, attivista, vegan e compagna di tante battaglie) mentre mangiano un “hamburger” vegan al termine della cerimonia di premiazione. Foto scattata dal fotografo Greg Williams.

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L'autore

Martina Sepi

Fondatrice di Vegangame. Si occupa di temi legati al piacere di essere vegan. Perché possiamo conquistare il mondo divertendoci!

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