Recensione film-documentario The Game Changers

Ho avuto modo di vedere il film-documentario The Game Changers noleggiandolo su iTunes con i sottotitoli in italiano, ma è altresì disponibile su altre piattaforme e on demand su Vimeo, Google Play e Netflix.
Ecco dunque una piccola recensione che scrivo nella speranza di convincervi a guardarlo e farlo vedere ad altre persone, perché nulla più sostituirsi alla visione del materiale originale.

La visione di The Game Changers è consigliabile a tutti – sportivi e non – ma è particolarmente indicata per un pubblico maschile che sia pronto ad accogliere il messaggio che porta o che sta già valutando di avvicinarsi a una dieta vegetale, non sapendo bene come fare e se ciò può comportare dei rischi per la sua salute e forma fisica.

Le donne, solitamente, scelgono il percorso vegan per altre motivazioni e vie. In ogni caso, sono riportati casi utili e testimonianze dirette anche di straordinarie sportive:

“Quando sono passata a una dieta vegetale non sapevo se sarei sopravvissuta. E invece sono diventata come una macchina.” – Dotsie Bausch, atleta professionista intervistata nel film.

Ovviamente il documentario non è esaustivo in materia di nutrizione vegan, ma può essere un buon punto di partenza per approcciarsi all’argomento e lasciarsi ispirare dai casi di successo che riporta.

Ciò che distingue infatti questo documentario dagli altri in materia di alimentazione vegetale, è il suo cast formidabile: dal regista ai produttori dietro o davanti le quinte, ai medici e atleti di fama mondiale, testimonial viventi di quanto un’alimentazione plant-based sia superiore rispetto a una onnivora e nonché il nostro carburante ideale.

Tra questi, e solo per citarne alcuni, troviamo Louie Psihoyos in qualità di regista e in qualità di produttori James Cameron, Arnold Schwarzenegger, Jackie Chan, Chris Paul, Lewis Hamilton e Novak Djokovic.

“Quando vi dicono che mangiare carne è da veri uomini, mentono, è solo marketing.”

Può essere riassunto brevemente così, con le parole stesse di un Arnold Schwarzenegger in grandissima forma e che buca lo schermo, uno dei temi centrali che viene sviscerato nel film.

Arnold Schwarzenegger The Game ChangersArnold Schwarzenegger

Ecco dunque la mia recensione, ma se dovessi definire con un solo aggettivo il film-documentario The Game Changers, lo definirei semplicemente rivoluzionario: rivoluzionario per il preciso momento storico che stiamo vivendo, dove finalmente si inizia a fare luce sulle bugie che finora ci sono state dette in fatto di alimentazione e si iniziano a tracciare le linee guida di un’alimentazione sempre più corretta, consapevole e sostenibile.

Sicuramente un documentario impattante, in grado di lasciare il segno in chi lo guarda, grazie agli studi scientifici che riporta, agli esperimenti in tempo reale e agli esempi di vita di tantissimi atleti professionisti…perché se a dirti di passare a un’alimentazione vegetale sono persone che occupano con successo e prestanza fisica i vertici della società in svariati ambiti, ci sono altissime probabilità che molti altri accolgano e seguano il messaggio.

Ecco il trailer ufficiale:

Dicevamo dunque rivoluzionario, impattante e informativo…come ogni buon documentario dovrebbe essere…ma a tratti anche divertente, leggero, e persino emozionante, benché non affronti minimamente il tema della sofferenza degli animali nei mattatoi e negli allevamenti intensivi ma abbia perlopiù un approccio logico, razionale e se vogliamo egoistico, seguendo le storie di chi ha adottato la scelta vegan principalmente per ragioni di salute personale e per essere un atleta migliore.

L’emozione arriva in ogni caso: ora condividendo le vittorie personali e straordinarie degli atleti intervistati, ora quelle di un’intera squadra di rugby che arriva a vincere i playoff adottando una dieta vegetale, oppure condividendo le soddisfazioni di alcuni pompieri che vengono coinvolti in un programma formativo di salvataggio alimentare in 7 giorni per ripulire le arterie, abbassare la pressione e il colesterolo, diminuendo così il rischio che muoiano di infarto durante il servizio, come le tristi statistiche che riguardano questa professione raccontano.

L’emozione dunque si fa sempre più forte man mano che l’egoismo si fa da parte per abbracciare qualcosa di più grande che riguarda anche le vite degli altri. Scopriamo così che è stato il suo tragico passato familiare a spingere Patrik Baboumian a diventare uno degli uomini più forti del pianeta: “volevo diventare una specie di supereroe, così se qualcuno fosse rimasto intrappolato in un incidente d’auto, sarei riuscito a liberarlo”.

Patrik Baboumian The Game ChangersPatrik Baboumian

C’è poi la storia di Damien Mander, un uomo ormai in pensione ma abituato ad essere in guerra per professione, con 12 missioni in Iraq alle spalle e un passato da bombardiere e cecchino.
Il contatto con gli animali, la natura e la scelta di proteggere in Zimbabwe rinoceronti ed elefanti minacciati dai bracconieri interessati al loro avorio, ha intenerito e aperto suo il cuore:

Damien Mander The Game ChangersDamien Mander

“Avevo i soldi e la competenza e ho deciso di aiutare questi ragazzi a proteggere gli animali.
Dopo aver fatto questa scelta però ho iniziato a rendermi conto che ogni giorno uscivo di pattuglia per proteggere un animale e la sera tornavo a casa e ne mettevo un altro sul fuoco.
Sapevo di essere…
Sapevo di essere un ipocrita…

Mi sono creato una moralità flessibile che mi fosse conveniente, perché se non mangi carne, sei una sorta di vegano che si rinseccolisce come un fagiolino.
L’ho giustificato col fatto che sulla Terra ci siano abbastanza mucche, non possono estinguersi.
Ma più ci pensavo, più ho iniziato ad accettare ciò che già sapevo.
Il modo più semplice per proteggere gli animali è semplicemente non mangiarli.”

Queste storie riusciranno sicuramente a far breccia anche nel cuore di un pubblico femminile e presa sulle nuove generazioni, poco inclini alla violenza, sia nello sport, che nella vita.

Per il resto, il documentario è molto impregnato della cultura americana che documenta attraverso i suoi protagonisti e per questo verrà apprezzato credo soprattutto in America.

Oltre alla cultura americana, che fa da sfondo per tutto il tempo, protagonista principale e voce narrante del film è James Wilks – addestratore di forze speciali come i Marines, i Marshal, le squadre SWAT e i Navy Seals – che dopo un infortunio al ginocchio durante un allenamento inizia la sua ricerca in campo alimentare per capire quale dieta adottare per un recupero fisico più veloce e ottimale.

James Wilks The Game ChangersJames Wilks

Si imbatté dunque in uno studio condotto in Austria in cui vennero analizzate oltre 5.000 ossa provenienti dai resti di 68 gladiatori rinvenuti nel Cimitero di Gladiatori di Efeso e che sostiene che i gladiatori romani fossero prevalentemente vegetariani:

“Questo mi sconvolse totalmente.
I gladiatori erano molto ben remunerati e godevano dell’allenamento e delle cure mediche più avanzate dell’Impero Romano.
Pensare che i primi combattenti professionisti fossero prevalentemente vegetariani andava contro tutto ciò che mi avevano insegnato sulla nutrizione”

Da qui ha inizio il documentario, che documenta appunto la sua ricerca su alimentazione, salute e forza. Una ricerca sempre più approfondita e dettagliata, intervistando ricercatori, dottori e atleti che ce l’hanno fatta nell’incrementare il proprio successo professionale passando a una dieta vegetale.

Goliardico e divertente è l’esito, ad esempio, di un incontro di pugilato tra un carnivoro convinto e un vegetariano.
I pronostici di Las Vegas davano il vegano sfavorito 4 a 1, ma a sorpresa per tutti vinse il “mangiaerba”, sbeffeggiato dal superfavorito in una conferenza stampa prima dell’incontro, in perfetto stile americano.

“Oh mio Dio!” – incalzò il presentatore dello show che intervistò il vincitore al termine dell’incontro.
“Nate Diaz…hai appena sconvolto il mondo. Come ci si sente?”

“Non sono per niente sorpreso, figli di puttana”.

Conor McGregor vs Nate DiazConor McGregor e Nate Diaz

Questa vittoria, e altri successi sportivi che vengono riportati nel documentario – come quello della vittoria ai playoff dei Tennessee Titans dopo che 13 componenti della squadra passarono a una dieta vegetale seguendo l’esempio di Derrick Morgan – fecero molto discutere l’opinione pubblica americana in fatto di dieta e alimentazione sportiva.

Derrick Morgan Tennessee TitansDerrick Morgan e i Tennessee Titans

Secondo un esperimento condotto dal Dr. Robert A. Vogel – co-presidente della sottocommissione NFL sulla salute cardiovascolare – e documentato nel film:

“Ciò che si mangia immediatamente prima di un’attività atletica può davvero avere un forte impatto sulle prestazioni”

Nel documentario viene mostrato dunque un test effettuato su tre giovani ragazzi universitari, nonché giocatori di football dei Miami Dolphins:

“Oggi gli daremo 3 colazioni a base di burrito e ricche di proteine.
Due di questi burrito hanno fonti di proteine e grassi di origine animale. Uno è di manzo e l’altro di pollo.
Il terzo è un burrito a base vegetale contenente fagioli, e ha proteine e grassi di origine vegetale.
Domani daremo a tutti burrito ai fagioli, vogliamo vedere gli effetti di diversi cibi sulla stessa persona.
Griff, che è plant-based da 4 anni, ha mangiato due volte burrito ai fagioli”

2 ore dopo ogni pasto, ai giocatori è stato prelevato del sangue e messo in una centrifuga che separa i globuli rossi dal plasma.
Se il plasma è trasparente, non ci sono tanti grassi in circolo nel sangue.
Se è torbido invece…sono i grassi che circolano…e che con il tempo vanno ad ostruire le arterie.

Soltanto Griff ottenne un plasma limpido entrambe le volte. Come fanno notare al termine dell’esperimento, i grassi dell’avocado presenti nel burrito non hanno gli stessi effetti dei grassi animali.

Esperimento analisi sangue documentarioEsperimento condotto dal Dr. Robert A. Vogel

L’altro interessante esperimento riportato nel documentario è focalizzato sull’organo genitale maschile ed è condotto dal Dr. Aaron Spitz, capo della delegazione di urologia per l’American Medical Association, nonché autore del libro “The Penis Book”…”Il Libro del Pene”…disponibile anche in italiano come “Il Libro del Pene Felice”:

“Se penso a un uomo virile, penso a una persona forte, resistente, prestante sessualmente e fertile.
In realtà, ciò che mostrano gli studi scientifici, è che più un uomo mangia carne, più rapidamente perde la sua virilità”

Come l’altro esperimento, anche questo ha la durata di due giorni, ed è strettamente connesso al pasto che si assume prima del test.

Attraverso un dispositivo elettronico applicato sul pene durante la notte, vengono misurate le erezioni notturne che tre giocatori dei Dolphins hanno dopo aver mangiato per cena prima un pasto con proteine e grassi animali e poi – il giorno seguente – uno con proteine e grassi vegetali. Di queste erezioni viene misurata l’intensità, la durata e la frequenza.

Il test ha misurato come un singolo pasto può influire sul flusso sanguigno di tutto il corpo: con il pasto vegetale gli sportivi ebbero un incremento di intensità di erezione dall’8,89% al 13,54%, e un incremento di durata e frequenza di erezioni dal 303% al 477%. Dei risultati veramente sbalorditivi e che portarono una certa ilarità tra i partecipanti al test:

“Quello vegetariano è quello duro!”

Test pene urologia The Game ChangersGiocatori dei Dolphins

Suggerendo dunque di portare la propria ragazza a mangiare vegetariano il giorno di San Valentino, il Dottor Aaron Spitz concluse il test dicendo:

“Questo esperimento penso che aprirà gli occhi a un bel po’ di gente.
Alle persone col pene, e anche alle persone a cui piacciono le persone col pene”

The Penis Book“The Penis Book”, Dr. Aaron Spitz

Il documentario prosegue mettendo a confronto le pubblicità americane che invitano in particolar modo gli uomini a consumare carne per essere dei “veri uomini”, con quelle ora bandite dalla TV e che riguardavano le sigarette, una volta anch’esse accostate a sportivi di successo e persino a medici per far passare il messaggio che fumare facesse bene.
Cambia il prodotto sponsorizzato, ma le tecniche volte a confondere i consumatori e a occultare le evidenze sono sempre le stesse.

Secondo il Dottor Dean Ornish, Fondatore dell’Istituto di Ricerca sulla Medicina Preventiva a Sausalito, in California:

Dean OrnishDr. Dean Ornish

“Ciò che mangiamo ha un impatto su salute e benessere in ogni modo misurabile.
Non c’è un set di orientamenti dietetici per migliorare le prestazioni degli atleti, uno contro le malattie cardiache, un altro contro il diabete e un altro contro il cancro alla prostata. È lo stesso per tutti”. La varietà di diete che ci vengono proposte oggi sono solo business.

Al termine del documentario vengono infine affrontati anche i risvolti ambientali degli allevamenti intensivi.

The Game Changers è un documentario che vuole in ultimo far riflettere e convincere a fare una prova, un tentativo almeno, una pausa dalla carne. Anche se il processo è lungo e personale e – soprattutto – ciò che viene consigliato dai medici intervistati non lascia spazio a mezze misure ma è piuttosto drastico, chiaro e netto: faremmo bene a liberarci direttamente e completamente di qualsiasi ingrediente di origine animale.

Il film termina con un “medley finale”, un montaggio rapido con i vari protagonisti del film che parlano dei loro piatti preferiti e danno un’idea del cambiamento che stiamo vivendo, anche grazie alla carne vegetale. Tra piatti tipicamente vegetali o orientali, si parla infatti tantissimo anche di “carne”: hamburger, polpette e ali di pollo…ma è tutto rigorosamente plant-based!

The Game Changers

Per saperne di più su The Game Changers qui puoi trovare il link al sito web ufficiale:

Sito Web: Film – The Game Changers

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L'autore

Martina Sepi

Fondatrice di Vegangame. Si occupa di temi legati al piacere di essere vegan. Perché possiamo conquistare il mondo divertendoci!

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