Cucinando su Ruote di Sara Samuel

Pronti, Partenza…Via! Iniziamo alla grande la rubrica #BIGvegan!
Si parte con Sara Samuel di Cucinando Su Ruote e la sua Gigetta che sta portando in Italia lo Street Food Vegan. La sua proposta è davvero unica e originale e merita di inagurare questa raccolta di interviste dei BIG che stanno segnando la storia vegan in Italia.
Come scrivevo nel post sulle 24 Idee di Business Vegan, tra tutte, questa è l’attività che mi incuriosisce di più. Curiosi anche voi?
“Sì”?!…allora vi lascio subito alle sue parole:

Chi è Gigetta e cosa rappresenta per te?

Gigetta è la mia cucina su ruote, con lei porto a spasso la cucina vegan con canapa.

L’idea di avere sede fissa mi ha sempre un po’ spaventata, amo i posti all’aperto e credo che piazze, parchi, strade siano i posti migliori dove far provare e pensare le persone; dove un’idea o un messaggio siano di più facile e immediata risposta.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

L’essere itinerante, incontrare tante diverse persone, gli scambi, le belle e sincere amicizie con i colleghi, andare per mercati….
Mi piace, quando devo schizzare da un festival di strada nel nord Italia, a una cena canaposa a 4 mani nelle splendide colline senesi, per poi, qualche ora dopo rischizzare su un treno per tornare in postazione su Gigetta, chiudere il festival e rimpacchettare tutto per partire!

Da dove nasce l’idea del menù vegan?

Mi è sempre piaciuto cucinare con pochi ingredienti, semplici ma gustosi.
Le avventure con Gigetta all’inizio non son state per nulla semplici, in quanto era presente una socia e solo alcuni piatti vegetariani.
Con il passare dei mesi ho inserito sempre più piatti vegetariani fino a un anno fa (maggio 2014) quando ho iniziato a proporre solo piatti vegan con canapa, e ho continuato l’avventura da sola.
Il pubblico ha accolto bene, incuriosito, e in quell’occasione ho avuto il piacere di incontrate Pietro Leeman e offrirgli un bicchiere di latte di canapa!

Spesso mi risulta incomprensibile come non si riesca a pensare a un panino che non sia pomodoro e mozzarella, che un patè di olive e una verdura secca, bollita, cotta che sia, va bene, che non per forza bisogna fare piatti astrusi, la nostra tradizione culinaria è molo più vegan di quello che si pensa!

Così mi è sembrata la scelta logica, amando cucinare e facendo questo di mestiere, mettere le ruote e partire!

Chi sono i clienti?

Dipende dalle situazioni..
Nelle manifestazioni di paese o provincia, le persone, soprattutto anziane, si stupiscono di vedere che la canapa si mangia ma conoscono la pianta, tutti in casa han lenzuola di canapa ricamate, e hanno visto o usato corde.
In un paesino del cuneese il macellaio ha portato a casa il pranzo vegan per se e la moglie, e poi è venuto a ringraziare della bella esperienza!!
Poi ci sono gli estremisti, che non sopporto, quelli so tutto io, fa male tutto, tutto certificato bio bla,bla,bla…
Persone curiose, golose, vegan, intolleranti al lattasio, è davvero vario perché in strada ci stanno tutti.
E poi i simpatici, ma questo succedeva di più all’inizio, che pensavano spacciassi erba…ma pian piano van sparendo..

Come si svolge la tua giornata tipo?

E qui passa un po’ la poesia..
sto sommersa dalla burocrazia, mail, documenti per partecipare ai vari eventi, timbri, nuove scartoffie per nuovi permessi, firme…la mattina sfuma così, credo si chiami lavoro d’ufficio, quello che io non volevo, non son capace, non voglio fare!
Da qualche tempo ricevo parecchie mail di persone che vorrebbero “buttarsi” nello streetfood, di giornalisti, blogger, nutrizionisti, rispondo a tutti con piacere, magari in ritardo, mi riempie il cuore e un po’ mi stranisce; questo però sottrae molto tempo in cucina che mi manca…
Riparto per le scorribande culinarie tra qualche giorno, mi rifarò in questi mesi in gironzola!

Causa permessi l’attività quotidiana non riesco a svolgerla, ho provato varie soluzioni, anche il mercato ma non è stato possibile.
Per questo lavoro all’interno di eventi, festival dello streetfood in giro per l’Italia ( nati da poco ma sempre di più), feste private, collaboro con Libereso Guglielmo, giardiniere di casa Calvino, splendido e incantevole uomo, anarchico e vegetariano da generazioni; con lui proponiamo lezioni di cucina, spesso con altre cuoche erbose, è un progetto iniziato da poco che spero nei prossimi mesi prenda forma perché è davvero arricchente poter condividere e ascoltare esperienze così preziose!

Assieme a Francesco, amico e compagno di scorribande gigettare, produciamo croccante, pasta trafilata a bronzo, lui ne è un vero maestro, e biscotti, canaposi, che vendiamo insacchettati durante gli eventi.
Tempo rubato qua e là per sperimentare nuovi piatti da proporre su Gigetta o per la rubrica di cucina di DolceVita .
Ho un bimbo di 4 anni, Arturo e il pomeriggio è per lui.
Tra qualche giorno la quotidianità cambierà, sarò via 4/5 giorni alla settimana ed è tutto assai nuovo, un anno fa non pensavo a tutto questo!
Tra un po’ magari ti ridico…

Su Millionaire hai dichiarato di essere vegetariana dall’età di 18 anni. Il passaggio da un street food veg friendly a uno 100% vegano ha portato un cambiamento anche nella tua vita?

Le mie scelte alimentari non hanno trovato particolare appoggio negli anni, stufa di musi lunghi e pranzi famigliari rovinati a causa d’incomprensioni ho imparato ad adattarmi.
A casa cucino io, non uso derivati animali, mangiamo semplice: non finti affettati, no finti formaggi, non uso soia e cerco di autoprodurmi o comprare da persone fidate il maggior numero di cose, questo vale anche per il lavoro chiaramente!
Arturo è sempre stato libero di mangiare quello che riteneva (nel limite!), magari, rispetto altri bimbi, conosce più alimenti, mangia un sacco di verdura cotta, cruda e frutta.

Dopo parecchi anni di inviti a pranzo/cena, ho capito che quando c’è amore in quello che mi viene offerto vado oltre: la nonna della mia cara amica napoletana, che cucina da paura, proprio non ce la fa a fare la parmigiana senza la mozzarelle, le pare di farmela povera, la fa proprio per me, pensando a me! eccheffaccio…non la mangio? mi sembra una mancanza di rispetto e lei ci rimane male male.. poi a casa mia faccio come mi pare.

Bilancio ad oggi e obiettivi per il futuro?

Sono soddisfatta di come sta procedendo l’avventura e stupita dell’impennata che ha avuto lo street food negli ultimi mesi!
Gli obbiettivi sono tanti, il primo e più importante è quello di continuare a lavorare bene puntando sulla qualità e semplicità del prodotto, ampliando sempre più l’ offerta e coinvolgendo altri artigiani e appassionati.

Cosa consigli a chi vuole seguire il tuo esempio? Ci sono errori da evitare e aspetti meno piacevoli del tuo lavoro?

Consiglio di rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare, che è un mestiere meraviglioso ma fisicamente faticosissimo; di scegliere bene il mezzo, magari prima di comprarlo affittarne di diversi modelli per capire gli allestimenti, lo spazio. Io sono rimasta fregata dalla patente, per spostare Gigetta ci vuole la patente E, chi me l’ha costruita fa banchi da mercato, quindi mi ha fatto un mezzo che va bene per brevi tratti, i viaggi lunghi sono eterni e costosissimi. Una volta ferma però ci lavoro comoda!
Consiglio di concentrarsi su un prodotto e far sì che sia strepitoso piuttosto che avere una vasta scelta mediocre.

L’aspetto meno piacevole, come dicevo anche prima, è la quantità smodata e insensata di burocrazia, di permessi, questa dipendenza da internet, mail su mail…è snervante.

Putroppo l’intervista è finita! Se anche voi siete innamorati di Gigetta, qui trovate tutte le sue prossime tappe in giro per l’Italia: Gigetta in Tour :)

Per approfondire l’argomento, qui trovate altre interviste rilasciate da Sara:

Intervista di Sara Samuel per Millionaire
Intervista di Sara Samuel per Il Fatto Quotidiano

Link utili:

Sito Web: Cucinando Su Ruote
Pagina Facebook: Cucinando Su Ruote

Ringrazio di cuore Sara Samuel per il tempo che mi ha dedicato e invito tutti alla prossima intervista #BIGvegan!

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A presto!
Martina

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