Business Vegan

C’è sempre più fermento intorno al Mondo Vegan e oggi il momento sembra davvero propizio per buttarsi a capofitto in un progetto entusiasmante che rispecchi in toto la filosofia di vita di chi ha già intrapreso il cammino vegano.
Prima o poi arriva il momento di dare un senso alla propria vita e diventa un’esigenza quella di portare nel lavoro parte di quei valori ai quali non si è più disposti a rinunciare.
Il popolo vegan è in costante espansione e ci sono buoni motivi per pensare che la crescita sarà inarrestabile. Parlare “Vegan” significa parlare di futuro e progettare già da oggi un domani più equo, etico e sostenibile. Come si può pensare che consumatori diventati consapevoli possano di colpo tornare alle vecchie abitudini? La conoscenza è come un seme tenace che mette radici profonde, cresce e si espande, ribalta tutto ciò che incontra e costruisce un nuovo ambiente, più funzionale rispetto al precedente. Un consumatore, quando diventa informato, non è più una bandiera al vento dell’ultimo spot pubblicitario. L’industria alimentare e i grandi brand si stanno pian piano adeguando alle nostre esigenze; sensibilità o meno devono farlo se vogliono i nostri soldi. Nei programmi TV per onnivori appaiono i primi cuochi vegani. Si fa molta più “politica” di quello che riusciamo a immaginare nell’usare un telecomando con consapevolezza e nell’andare a fare la spesa lasciando determinati prodotti sugli scaffali.
Se anche voi avete dentro il fuoco dell’amore vegano, fatevi sentire! Non c’è niente di più bello e liberatorio che trovare se stessi nella vita e nel lavoro. Non è forse questo “dare un senso” alla propria vita, trovare la propria missione? Una vita così ricca merita di essere vissuta fino in fondo e condivisa il più possibile.
Ricordate la sfida numero uno di VEGANGAME? Bene, ecco 24 idee di business vegan per iniziare a crescere insieme, nella vita e nel lavoro!

B&B VEGAN

Iniziamo subito col Bed and Breakfast Vegano perché è un’idea di business relativamente semplice e poco dispendiosa che può partire benissimo come secondo lavoro. Se viene gestito a livello familiare e condividendo con gli ospiti perte della propria abitazione è possibile avviare l’attività senza l’obbligo di aprire la P.IVA. Le normative variano di regione in regione per cui l’invito è quello di raccogliere maggiori informazioni su internet e di informarvi presso il vostro comune. Segnalo solamente questa pagina in cui potete farvi un’idea di massima delle leggi vigenti in materia: Leggi sul Bed and Breakfast.
Un B&B Vegan è un B&B come tutti gli altri, l’unica differenza consiste nella colazione fornita, rigorosamente cruelty free, sia nella versione dolce che salata. Solitamente – qualora il gestore non abbia le autorizzazioni igienico-sanitarie di legge per manipolare cibi e bevande – gli alimenti da fornire agli ospiti devono essere acquistati e serviti confezionati oppure acquistati presso attività artigianali locali e serviti così come sono o al massimo riscaldati.
Sembrerebbe che di B&B Vegan non ce ne siano molti in Italia e per chi ha degli immobili a disposizione può valere la pena tentare e mettersi in gioco con tutta l’ospitalità possibile per condividere concretamente con gli ospiti la filosofia pacifica che sta alla base della scelta vegana! È un rischio, ma con tanta grinta e tanto lavoro ce la si può fare.
Per questa specifica idea di business diventa fondamentale avere un sito web ben posizionato per il nostro target, un indirizzo email ed essere presenti e attivi su tutti i social network e portali più utilizzati per il turismo.

B&B Vegan selezionato come esempio: La collina di Ameral

AGRITURISMO VEGAN

Aprire un Agriturismo è già molto più impegnativo e dispendioso rispetto a un B&B ma, per chi può permetterselo, le soddisfazioni possono essere veramente tante se si ama lavorare e vivere a contatto con la natura. Anche in questo caso la normativa e i requisiti di legge variano di regione in regione per cui è bene informarsi su internet e presso il proprio comune. Molte informazioni utili sulle normative nazionali e regionali potete già trovarle su questa sezione del sito Agriturismo.it: Aprire un agriturismo, Legge nazionale agriturismo e Tutta la normativa sull’agriturismo, regione per regione.
Per aprire un Agriturismo non solo è necessario ottenere diverse autorizzazioni, aprire la P.IVA, essere iscritti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio e al Registro Regionale degli Operatori Agrituristici, ma bisogna per legge essere proprietari di un’azienda agricola che dispone di diversi ettari di terreno. L’attività agrituristica inoltre può essere di diverse tipologie e non necessariamente deve prevedere la ristorazione.
Un Agriturismo Vegano troverebbe invece proprio nella ristorazione il suo punto di forza distintivo. Un orto bio e dei corsi di cucina vegana da tenere in loco possono essere un ottimo complemento all’attività principale.
Segnalo a questo proposito l’Agriturismo Vegano di Umbertide Torre Morgana che seguo da tempo attraverso la pagina Facebook, molto curata e seguita. Dalle loro testimonianze emerge che la loro cucina è apprezzata e gradita da tutti, non solo vegani. Da loro non solo è possibile mangiare esclusivamente vegano sia a colazione che a cena, ma anche i cani mangiano crocchette cruelty free! Uno spunto per documentarci e magari provare con i nostri pelosi!
Come per il B&B, avere un sito web ben posizionato su Google per specifiche parole chiave è fondamentale. A seguire, è importante impostare un lavoro costante sui principali Social Network.

Agriturismo Vegan selezionato come esempio: Torre Morgana

Torre Morgana Agriturismo Vegan

PASTICCERIA VEGAN

Alzi la mano chi non ha sentito la mancanza dei dolci dopo la scelta vegana! Ebbene sì, mangiare dolci gustosi lo si può fare lo stesso anche senza latte di mucca, burro e uova. C’è praticamente una ricetta sostitutiva per qualunque cosa, basta lasciarsi andare alla sperimentazione e mantenere un atteggiamento flessibile e curioso. Internet aiuta molto nella ricerca. Se riuscite a trovare delle ricette buone per il palato e per la vista, pensate che un cliente onnivoro si rifiuti di entrare nella vostra pasticceria per partito preso? Io non credo proprio. La maggior parte delle persone che non sono passate a una dieta vegetariana o vegana solitamente condivide la scelta etica di fondo ma non vuole stravolgere le proprie abitudini in cucina, teme di dover rinunciare a qualcosa o non riesce a resistere alle tentazioni di gola. Se riuscite a fare dell’ottima pasticceria con ingredienti diversi, possibilmente più salutari, il gioco è fatto! Il palato è salvo, la coscienza è alleggerita e la salute ci guadagna.
Come esempio vi porto un’ottima pasticceria avviata a Roma da un famoso Chef Vegano-Crudista, Vito Cortese. Grazie al lavoro che stanno facendo su Facebook e al recente negozio online, l’attività sta riscuotendo molto successo e spedisce le proprie creazioni in tutta Italia. Grezzo – il nome della pasticceria, gelateria e cioccolateria – ha la particolarità di essere la prima e unica pasticceria in Italia a produrre artigianalmente dolci, gelati e cioccolatini completamente vegani e row, cioè crudi. Ciò che la rende ancora più preziosa è l’attenta selezione in ottica salutistica degli ingredienti e delle materie prime. Grezzo infatti – come si legge nel loro sito – ha escluso dalle proprie ricette l’utilizzo di: farine con glutine, latte e suoi derivati, uova, zuccheri raffinati, soia e derivati, coloranti e conservanti artificiali, lieviti e prodotti chimici…e ogni forma di cottura.
La mia pasticceria preferita tuttavia è Ratatouille, che è anche ristorante, gastronomia da asporto e negozio completo 100% vegan a Torino.
Per questo motivo ho deciso di contattarli per un’altra bellissima intervista #BIGvegan!

Pasticceria Vegan selezionata come esempio: Ratatouille

Ratatouille Vegan Torino

GELATERIA VEGAN

Ecco un’altra attività che, se ben fatta, riesce a mettere tutti d’accordo! Chi non ama il gelato? Chi non amerebbe mangiare un gelato che non ha causato sofferenza animale? Come per la pasticceria, la sfida più grande è quella di replicare, con ingredienti diversi e più salutari, il successo dei gusti tradizionali. Purtroppo molti clienti si fermeranno al gusto come priorità di scelta, quindi è fondamentale sperimentare e trovare delle ricette che piacciano alla gola di tante persone.
La menzione speciale, anche per questa categoria, se l’aggiudica Grezzo.

Gelateria Vegan selezionata come esempio: Grezzo

CIOCCOLATERIA VEGAN

Sono entrata di recente in una cioccolateria di Terni e quando ho chiesto se avessero dei cioccolatini vegani mi hanno guardata come fossi un’aliena! :) Pensa se avessi chiesto dei cioccolatini vegani e crudisti :p
Ma è veramente così difficile fare delle creazioni vegane con il cioccolato? Considerando che il cioccolato puro e fondente non è altro che cacao e burro di cacao, non penso. Di latti vegetali inoltre ce ne sono abbastanza tra cui scegliere. Il latte di cocco è buonissimo ad esempio. Non sono una pasticciera quindi alzo le mani, la sfida di aprire una cioccolateria vegan è tutta vostra! Io non vedo l’ora di assaggiare, quello sì! :p

Cioccolateria Vegan selezionata come esempio: Grezzo

FRUTTERIA, BAR & CAFÉ VEGAN

Immaginate un locale tipo bar ma molto più colorato, fresco e profumato, con protagonista frutta e verdura fresca e bio, un frullatore, un estrattore di succo, un essiccatore, una macchina per il ghiaccio, una per le granite e una per il cappuccino vegano con latte di cocco…Un bar salutista da piazzare ad esempio vicino a palestre molto frequentate, in zone con uffici di prestigio o immerso nel verde di posti ad alta densità turistica. Niente alcool, sigarette, gratta e vinci e giochi d’azzardo. Solo il meglio confezionato in un’atmosfera accogliente e rilassante: prodotti freschi, genuini, naturali e cruelty free 100%.
Ci si può veramente sbizzarrire con frappé, smoothie, veri succhi di frutta autoprodotti sul momento, granite e un piccolo assortimento selezionato di pasticceria vegana e vegana-crudista, cioccolata, thé, infusi e tisane, stuzzichini salati e aperitivi analcolici.
Un posto così forse in Italia ancora non esiste, che cosa aspetti? :)

RISTORANTE VEGAN

Si può pensare di aprire un ristorante proprio o di cercare assunzione come Chef Vegano se si ha la dovuta esperienza. Proprio oggi, curiosando tra gli annunci di lavoro su siti come Jobrapido.com (impostando “Vegan” come chiave di ricerca), ho potuto constatare con piacere come questa figura professionale sia già molto richiesta nelle principali città italiane.
Un ristorante 100% vegan dovrebbe essere il fulcro della rivoluzione vegana. Quale attività migliore per far conoscere, senza troppe parole, un nuovo modo di alimentarsi e di approcciarsi al cibo?
La menzione speciale della categoria se l’aggiudica il Ristorante Vegano Papilla in quanto, apprendo dal sito, in cucina troviamo uno Chef Igienista, il Cuoco Gianluca Ronchi, amico di Valdo Vaccaro e gestore della rispettiva Official Fanpage.

Ristorante Vegan selezionato come esempio: Papilla

Vorrei inoltre segnalare un ristorante vegan concettualmente agli antipodi del Papilla, il So What?!? di Roma, gestito dallo chef Paolo Petralia. Vegan 100% per etica, quindi vi troverete più frittura che bacche di Goji :) Anche questo approccio devo dire che mi piace molto!

Ristorante Vegan selezionato come esempio: So What?!?

Paolo Petralia

Se avete un ristorante 100% vegan non abbiate paura di segnalarlo nei commenti, magari con una breve ma significativa introduzione al vostro lavoro!

PIZZERIA VEGAN

Quanto mi manca la margherita! Ci vogliono assolutamente delle pizzerie vegane :) Ne voglio tantissime!!! Soprattutto quando ho fame :D
Scherzi a parte (ma non più di tanto), per etica ci si può liberare di tutta la mozzarella del mondo e prima o poi non si avverte neanche più il disagio iniziale, ma quanti sono disposti a farlo? E soprattutto, a farlo con costanza nel tempo? La scelta in pizzeria, per i vegani, è attualmente molto limitata. La mozzarella è usata ovunque come ingrediente fondamentale. La sfida quindi è quella di creare una pizzeria con sole pizze vegane, una più buona dell’altra, e aumentare il numero di pizze buone anche senza utilizzare un sostituto vegano (che comunque esiste) della classica mozzarella. Vi è mai capitato di chiedere una variante per rendere vegana una pizza nel menù classico e ricevere indietro la pizza più cattiva di tutta la comitiva? Sarà sfortuna, sarà che li cogli impreparati, sarà che la fanno senza amore o che l’erba del vicino è sempre più verde, però a me è capitato sempre.
Pizzaioli vegani di tutta Italia sbizzarritevi dunque e fateci sapere come va la vostra attività!

PIADINERIA VEGAN

La classica piadina romagnola è fatta con lo strutto. Cercando però su Google “piadina vegana” potete trovare tantissime ricette alternative da provare. Per il ripieno potete sbizzarrirvi con verdure, spezie, salse, pomodoro, patatine, seitan, tofu, muscolo di grano, stracchino vegano ecc…
Consultando internet sembrerebbe mancare ancora una piadineria italiana 100% vegan.

CREPERIA VEGAN

Di creperie vegan su internet non ce n’è proprio traccia. Di ricette ce ne sono tante invece, quelle sì! Eppure le crêpes piacciono a grandi e piccini, perché non azzardare una creperia 100% vegana senza Nutella e latte vaccino! :D
“Che mondo sarebbe senza Nutella?!” Un mondo con una crema alle nocciole più sana, genuina e cruelty free.
Dolci o salate, come al solito, potete sbizzarrirvi a creare varie ricette, adatte per tutti, persino per celiaci e intolleranti al lattosio.
Il segreto è sempre lo stesso, fare in modo che il gusto sia all’altezza di tutti i palati!
Questa categoria è in cerca di “autore”. Se hai una creperia 100% vegan fammi un fischio e inserirò qui il tuo sito web o la tua pagina Facebook.

STREET-FOOD VEGAN

Tra tutte le attività possibili e immaginabili, proposte o non proposte, lo street-food vegan è sicuramente l’attività che mi incuriosisce di più in assoluto perché unisce l’amore per la cucina veg, la creatività e la sperimentazione, il contatto diretto con le persone e con l’ambiente, l’avventura e la libertà di viaggiare portandosi dietro il proprio lavoro. Un po’ come faccio io col mio portatile. Il non dover essere legati ad un posto fisso è un bel vantaggio per chi ha bisogno di sentirsi libero. Lo street-food sicuramente non è per tutti, richiede (credo) delle caratteristiche personali ben precise: no-pigrizia, intraprendenza, spirito libero e una buona dose di audacia e capacità di adattamento.
Girovagando in internet mi sono innamorata di Gigetta e dell’attività che prende il nome di Cucinando Su Ruote. Mi piace tutto di loro: l’idea, le loro facce sorridenti, il menu “strambo” e di qualità che propongono.

Street-Food Vegan selezionato come esempio: Cucinando Su Ruote

Cucinando su Ruote di Sara Samuel

ABBIGLIAMENTO, SCARPE, BORSE E ACCESSORI VEGAN

Di negozi così se ne sente proprio la mancanza, vegan non vuol dire solo non mangiare più prodotti animali ma anche evitare di indossare pelli, pellicce, cuoio, lana, seta ecc.. materiali che derivano dagli allevamenti e dallo sfruttamento animale da parte dell’uomo.
Mentre per le esigenze alimentari è semplice organizzarsi da soli – basta fare la spesa selezionando prodotti vegan in qualsiasi supermercato e imparare a cucinare qualche ricetta – per quanto riguarda abbigliamento e calzature si ha l’esigenza di rivolgersi a un negozio specializzato. Tanto è vasto l’uso della pelle, soprattutto in calzature e accessori invernali.
La sfida di questo settore è quella di trovare dei produttori cruelty-free che sappiano coniugare design, confort e attenzione all’ambiente.

Negozio di scarpe Vegan selezionato come esempio: Cammina Leggero

FASHION VEGAN DESIGN

Questa è un’altra categoria interessante, completamente dedicata e ispirata al successo di Chiara Meloni, in arte Chiaralascura:

«Da un anno a questa parte lavoro con più soddisfazione e guadagno la mia vita facendo quello che mi piace. Credo che l’unica risposta possibile alla crisi di questi tempi sia smetterla di correre dietro i soldi ma iniziare fare quello che sappiamo fare meglio, solo là troveremo nuove idee, anche economiche e nuova determinazione».

Un esempio veramente positivo e propositivo per molti giovani!
Se anche voi avete un talento da sfruttare e siete interessati a produrre magliette stampate rispettose dell’ambiente e gadget spiritosi pro VEGAN (ma non solo), vi invito a studiare la storia di Chiara e del suo store online: la dimostrazione concreta che con passione, competenza, inventiva e determinazione si può realizzare il proprio sogno anche senza sufficienti risorse economiche iniziali. Come? Lei ha iniziato attraverso il crowdfunding e sottoponendo in maniera credibile il proprio progetto ad eventuali possibili sostenitori.

Negozio di fashion design vegan selezionato come esempio: Chiaralascura

Chiaralascura

PUB VEGAN

Un pub vegano? Perché no!
Può essere un ottimo modo per “spacciare” piadine, salsine, vegburger e hot-dog vegan. Un cambio di sapore e di mentalità che può piacere alle nuove generazioni e dare molta soddisfazione.
Se decidi di aprirlo non dimenticare di mettere in menù anche piatti e drink salutari per chi vuole stare attento alla salute e alla linea anche in un pub ;)

SUPERMERCATO VEGAN

Sentire la necessità di un supermercato vegan, meglio ancora se vegan&bio, può essere da viziati lo ammetto. Però a chi non farebbe piacere e comodo recarsi in un unico posto di fiducia dove poter comprare con leggerezza prodotti già selezionati? Il tempo a disposizione per fare la spesa è sempre limitato e guardare la lista degli ingredienti non è sempre piacevole o possibile. Inoltre a decretare il successo di una simile attività potrebbe essere lo spirito di appartenenza a dei valori condivisi e la voglia di contribuire con i nostri soldi a far crescere un business che ci piace.
Abbiamo già un supermercato 100% vegan in Italia, si chiama iVegan e si trova a Roma.

Supermercato vegan selezionato come esempio: iVegan

CAKE DESIGNER VEGAN

Bella sfida! Quella del cake designer è una figura che negli ultimi anni si è andata sempre più consolidando.
Richiesto soprattutto per la creazione di torte per matrimoni, feste, compleanni, anniversari…un cake designer è un’ibrido tra un pasticciere, un modellista e uno stilista. Il risultato sono torte a più piani, dai colori sgargianti e dalle forme più strane.
Il problema principale dei dolci realizzati dando molta importanza al design e all’estetica è che la qualità degli ingredienti ne risente tantissimo. Solitamente rivestiti da una pasta dolcissima di zucchero a velo raffinato misto a coloranti, questi dolci sono un vero e proprio attentato alla salute del corpo e dei denti.
Si tratta di un terreno ancora inesplorato che può rappresentare una buona opportunità di realizzazione professionale. Se fossi un bravo pasticcere vegan ci penserei sù.
La sfida è impegnativa in quanto, dal mio punto di vista, l’ideale sarebbe non solo creare dei dolci dal design particolare senza usare latte di mucca, uova e burro, ma anche utilizzare ingredienti biologici, sani e di qualità. Un approccio più salutista rispetto ad ora dovrebbe portare a trovare anche una soluzione alternativa allo zucchero raffinato e ai coloranti artificiali.

CORSI DI CUCINA VEGAN

I corsi di cucina vegan stanno veramente spopolando in rete. Li organizzano un po’ tutti: associazioni culturali, agriturismi, pasticcerie e cioccolaterie, chef più o meno rinomati ecc…ecc…
La cucina vegan attira molti curiosi, quella vegana e crudista ancora di più!
Se hai le competenze per farlo, una struttura attrezzata (anche un’ampia cucina può andar bene) e hai già un certo seguito su Facebook, puoi fare il tentativo di organizzare il tuo primo corso da insegnante e invitare all’evento tutti i tuoi contatti! Magari scopri che insegnare ti piace e ottieni già da subito un riscontro positivo che ti fa ben sperare di poter imboccare serenamente questo percorso!

LaCucinaVegetariana.it

NUTRIZIONISTA VEGAN

Affidarsi a un nutrizionista esperto in alimentazione vegana può tornare utile a chi vuole essere indirizzato nella fase di transizione della dieta oppure alle persone che vogliono tentare di risolvere a tavola quale problema di salute.
Ci sono già diversi nutrizionisti vegani e vegan coach, questo non vuol dire che il mercato sia già saturo e che non ci sia spazio per altri. Il segreto per emergere? Siate voi stessi, non abbiate paura di mostrare chi siete e di far conoscere la vostra professionalità e unicità!

CHEF VEGAN

È il futuro, ce ne sarà sempre più richiesta. Se hai questa passione e talento buttati, vai a studiare all’estero e impara dai migliori! Serve aggiungere altro? ;)

Raw Vegan Chef selezionato come esempio: Jordy Poggi

Raw Vegan Chef - Jordy Poggi

PRODOTTI SFUSI E ALLA SPINA VEGAN & BIO

Consultando Google emerge che non esiste ancora un negozio del genere, perlomeno online non ce n’è traccia. Come per tutte le attività che vogliono partire col piede giusto, andrebbe redatto un business plan preliminare per capire cosa di unico si ha da offrire al mercato e se può esserci una domanda corrispondente.
Dal mio punto di vista, un negozio di prodotti bio-vegan sfusi e alla spina potrebbe essere interessante e raccogliere consensi anche da persone non necessariamente vegan, ma attente alla salute, all’ambiente e allo spreco alimentare.
Si possono vendere pasta, legumi, farine, semi, frutta secca, frutta oleosa, olio, aceto, caffé, cioccolato in polvere, fave di cacao, frutta e verdura fresca, muesli, zucchero di canna grezzo, sciroppo d’agave, sciroppo d’acero, tisane, infusi, thé ecc…ecc…ecc…

CATERING E CONSEGNE A DOMICILIO VEGAN

Proprio in questi giorni, il servizio di consegna a domicilio di pasti vegan è sotto i riflettori.
L’iniziativa, che ha fatto notizia per l’idea originale e per il famoso “testimonial”, prevede la sottoscrizione di un abbonamento che dà diritto a ricevere a casa pasti vegan per 22 giorni consecutivi.
Le basi del progetto sono scientifiche, di fatti sembrerebbe che uno studio condotto in America sulle abitudini alimentari sostenga che sono necessari 22 giorni per cambiare abitudini e passare a un nuova dieta. Se vi interessa approfondire il progetto, il sito di riferimento è 22 Days Nutrition – Vegan Mail Delivery e dovete sapere che il fondatore di questa start-up è Beyoncé in carne ed ossa. Il servizio è ordinabile online e permette con circa 215 dollari a settimana di mangiare esattamente come la cantante: il menù prevede gli stessi pasti che, indicati dal suo personal trainer Marco Borge, le hanno permesso in prima persona di dimagrire e sentirsi in ottima forma.
Segnalo inoltre il sito tutto italiano Vegachef dove, tra i vari servizi offerti, troviamo il catering e la consegna a domicilio. Questo credo sia il sito-vegan in assoluto più strutturato in Italia sotto il profilo del marketing. Rappresenta sicuramente un ottimo caso studio da dover analizzare a fondo.

Servizio di Catering e consegne a domicilio vegan selezionato come esempio: Vegachef

CONSEGNA A DOMICILIO DI FRUTTA E VERDURA BIO

Queste attività si stanno già consolidando in alcune regioni italiane e sono vegan a loro insaputa :) Rispondono a una domanda di mercato ben precisa e sempre più pressante: ricevere frutta e verdura di cui fidarsi – quindi certificata bio e dalla provenienza accertata – senza perdere tempo nella ricerca diretta di produttori locali e nello spostamento per fare la spesa. Da qui l’importanza delle ordinazioni online e delle consegne a domicilio o in punti di raccolta prestabiliti e comodi da raggiungere.
Il servizio tenta di risolvere un problema crescente e di un’importanza primaria. Gli scandali ambientali e alimentari sono alla portata del giorno e non sempre piccole o grandi produzioni si approcciano con etica al loro lavoro. Le coltivazioni di verdure sopra i terreni inquinati da rifiuti tossici (e persino da scorie nucleari) nella cosiddetta Terra dei Fuochi sono solo uno dei tanti esempio emblematici cui poter fare riferimento.
Recandoci nei frutta e verdura, anche dei grandi supermercati, è necessario un atto di fede nella grande distribuzione: ci dicono di essere supercontrollati (e va bene) ma quasi mai ci è dato sapere la provenienza esatta di un prodotto nella cassetta. Sotto la scritta “Provenienza: Italia” può esserci qualsiasi ragione, città e produttore che noi non conosciamo. Il massimo che attualmente si può riuscire a conoscere chiedendo più informazioni all’addetto al reparto è la regione di provenienza che deve stare sempre indicata, insieme a un ID che riconduce al produttore, in un’etichetta adesiva applicata nella cassetta. Il modo in cui posizionano la cassetta fa sì che questa etichetta solitamente non sia visibile al consumatore, probabilmente per ragioni puramente estetiche. Finché la legge favorirà l’omissione di queste informazioni non rendendole obbligatorie, la situazione resterà così com’è e il consumatore non avrà informazioni importanti per fare una scelta consapevole.
Un’attività questa – quella della consegna a domicilio di frutta e verdura certificata biologica – di grande interesse e dal successo assicurato se si riescono a mantenere le promesse e a rispondere eticamente e concretamente ai bisogni attualmente insoddisfatti dei consumatori.
Necessaria è un’ottima logistica, un’offerta di prodotti in cassetta ben precisa e soprattutto la possibilità di mettere in contatto diretto produttore e consumatore affinché ci siano le basi per costruire un rapporto di fiducia.

Consegna a domicilio di frutta e verdura bio selezionato come esempio: Bioexpress

FAST FOOD VEGAN

Sembra un vero controsenso, soprattutto se pensiamo che solitamente uno stile di vita vegan abbraccia anche valori quali salutismo, acquisto consapevole e filiera corta. Tuttavia i fast food fanno perte del vivere moderno e, anche per i più intransigenti, sgarrare qualche volta fa bene allo spirito; farlo poi in un posto che solitamente è l’emblema mondiale dello sfruttamento e della sofferenza animale, non ha prezzo.
Non è quindi un caso che esistano già fast food vegani nel mondo. Il business fiutato dagli imprenditori sembra notevole, il trend del “vegan” è in costante crescita e statistiche (Eurispes 2013) prevedono che entro il 2050 il 50% della popolazione sarà veg. I loro clienti possono essere semplici onnivori curiosi di provare hamburger e hot-dog in versione cruelty free, oppure vegetariani, vegani e intolleranti al lattosio. Mi piace pensare che quando si costruisce un’attività sul “minimo comun denominatore alimentare” delle persone ci si avvicini in qualche modo all’essenza dell’uomo.
Se si riuscisse a coniugare la comodità e simpatia del “cibo veloce” in compagnia e la salubrità del cibo naturale sarebbe un business veramente innovativo e utile per tutti. Un sfida che forse hanno già in parte accolto i Fast Food Vegan in Italia che sono Universo Vegano, un Franchising di Store ideato dall’imprenditore italiano e vegano Lucio Palumbo, e Veggy Days. A voi la scelta!

Fast food vegan selezionato come esempio: Universo Vegano
Fast food vegan selezionato come esempio: Veggy Days

HOTEL VEGAN

Ed eccoci arrivati al mostro finale delle idee di business vegan! Un hotel che tenti di abbracciare nel limite del possibile una filosofia vegan completamente cruelty free. Dal rapporto con i clienti a quello coi dipendenti, dagli ingredienti in cucina alla cura nel combinarli, dai saponi e detersivi naturali all’accoglienza degli animali nella struttura, dalla scelta dei materiali per l’arredamento alla selezione accurata dei fornitori, dalla raccolta differenziata all’utilizzo di energie pulite e rinnovabile…tutto deve trasmettere amore e rispetto per ogni forma di vita.
Sono perfettamente consapevole che si tratta di pura utopia nel mondo reale, è utopistico pensare di potersi muovere nel mondo senza far mai del male a nessuno, eppure sognare è bello e sempre più persone vogliono concedersi il lusso di farlo.
In Austria, ad esempio, è nato Loving Hut, un hotel unico nel suo genere che offre una cucina 100% vegan e prevalentemente bio, bevande esclusivamente analcoliche, strutture immerse nella natura, attenzione nell’arredamento cruelty free, saponi e detergenti naturali, biologici, con ingredienti vegetali e non testati su animali. Loving Hut è il primo tentativo di una realtà che si avvicina al sogno, alla visione di un mondo unito dall’amore e dal rispetto reciproco.

Hotel vegan selezionato come esempio: Loving Hut

Per concludere possiamo constatare che, salvo rare eccezioni, si tratta di riprogettare molte delle classiche attività in chiave vegan!
Dulcis in fundo c’è l’idea più bella, la numero 25, quella che deve ancora essere trovata e spetta a te farlo! A volerlo c’è veramente da sbizzarrirsi con inventiva, tecnologia, frutta e verdura, spezie, legumi e cereali! Inventati perciò una categoria tutta tua, dalle un nome originale e magari farai da apripista a tutta una serie di attività che vorranno emulare il successo della tua idea!
Le attività alimentari vegan hanno il pregio di rivolgersi a tutti (onnivori, vegetariani, vegani, intolleranti al lattosio, ai celiaci con ricette appositamente studiate) ma con un tocco di personalità e creatività in più che le permette di distinguersi! L’importante per una buona riuscita è puntare molto sul gusto, che mette tutti d’accordo!
Creatività, unicità, follia, tenacia, passione e bontà: il mix irresistibile VEGAN.
Utilizzate a vostro piacimento lo spazio sottostante dei commenti per segnalare la vostra attività vegan o lasciare un vostro pensiero! Buona fortuna di cuore per i vostri progetti!

Iscriviti alla Newsletter e segui VEGANGAME su Facebook per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità! Scopri inoltre la Rubrica #BIGvegan con le interviste esclusive alle aziende e ai professionisti che stanno segnando la storia Vegan in Italia!

Vegangame.it
Vegan Magazine Online

Puoi seguire Vegangame sul tuo social network preferito:

Facebook, Pinterest, Instagram, Twitter, Google+

e tramite Newsletter!

5€ in regalo per te su www.cibocrudo.com utilizzando il codice 220MS
Macrolibrarsi.it

L'autore

Martina Sepi

Fondatrice di Vegangame. Si occupa di temi legati al piacere di essere vegan. Perché possiamo conquistare il mondo divertendoci!

E-mail | | Sito web